Albenga. Ritornate per un attimo alle emozioni di ieri sera per la partita strepitosa degli Azzurri contro l’Inghilterra: il palo di De Rossi, quello di Diamanti, le occasioni mancate di Balotelli e Nocerino, il tempo che scorre via veloce e l’incubo, trasformatosi poi in trionfo, dei calci di rigore. Pensate al pathos che vi ha pervaso per ore, con gli occhi fissi allo schermo e le pupille che seguivano ogni rimbalzo del pallone.
Ecco, ora immaginate il canale che, improvvisamente, “salta”. Siamo intorno al secondo tempo, con una Nazionale che domina gli Inglesi come mai accaduto prima e un gol che tarda ad arrivare. Le immagini, improvvisamente, vanno e vengono fino a non vedersi più, al punto che gli ultimi due calci di rigore vi vengono negati dai capricci del digitale terrestre, facendovi così sprofondare in una crisi isterico-calcistica.
Non è una parodia, ma quello che è accaduto proprio ieri sera ad Albenga, a molti degli abitanti della zona di Porta Mulino e via Dalmazia. Tutti intenti a seguire le imprese degli Azzurri agli Europei e costretti – almeno i più fortunati – a vedere gli ultimi istanti di partita al computer. “Sono giorni che il digitale terrestre salta, ma ieri sera proprio non ci voleva – racconta Sara, residente nella zona “beffata” dal segnale – Siamo stati costretti a seguire gli ultimi due calci di rigore online, ma con un minuto e mezzo di differita. Al punto che, quando ero lì ad incrociare le dita per il calcio dal dischetto di Diamanti, l’Italia festeggiava già”.
“E’ stato un vero e proprio black out, al punto che anche Mediaset faceva qualche capriccio – continua la sfortunata spettatrice – Questa mattina ho chiamato la Rai e, dopo 25 minuti di attesa, per fortuna al numero verde, mi hanno detto che apriranno una pratica su un problema che sembra riguardare tutta la Liguria. Ovviamente, neanche a dirlo, come prima cosa hanno controllato che avessi pagato il canone, e poi hanno assicurato che provvederanno a svolgere i controlli del caso”. Prima della sfida Italia-Germania di giovedì, si spera.