Economia

Il vivaio forestale di Rialto passa alla Fondazione Cima: delibera della giunta regionale

rialto vivaio

Rialto. Passa alla Fondazione Cima, centro di ricerca internazionale in monitoraggio ambientale, il vivaio forestale Pian dei Corsi nel comune di Rialto, nell’entroterra finalese. Lo ha deciso la Regione Liguria con un provvedimento della giunta regionale del presidente Burlando.

La concessione è finalizzata alla realizzazione di un laboratorio sperimentale di ricerca applicata e di formazione per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del territorio e del paesaggio culturale. Fra gli obiettivi anche la gestione sostenibile delle foreste nelle aree degradate per l’abbandono delle attività rurali e degli incendi. Un ulteriore obiettivo è la promozione di iniziative private e volontarie di compensazione delle emissioni di CO2 per il rafforzamento delle politiche comunitarie riguardanti la lotta al cambiamento climatico.

Le attività di ricerca del vivaio punteranno alla selezione e alla propagazione di specie forestali e di antiche cultivar per sostenere la conservazione della biodiversità e il recupero del paesaggio culturale che caratterizza la Liguria. Nel vivaio saranno organizzati percorsi didattici in forma di stage e tirocini, anche universitari, master internazionali, corsi di formazione e corsi professionalizzanti, colonie estive, corsi di educazione ambientale, corsi di eco-turismo, convegni internazionali.

“Il vivaio – spiegano gli assessori Briano, Barbagallo e Rossetti – rappresenta un’importante occasione di sviluppo per il nostro entroterra e, più in generale, per la nostra regione proprio per le funzioni svolte. Avremo così a disposizione un utile strumento per valorizzare la biodiversità, per ridurre l’inquinamento e per sperimentare reali azioni di prevenzione per quanto riguarda sia il rischio idrogeologico che il rischio incendi boschivi”.

Giudizi condivisi anche dal sindaco di Rialto Silvio Casanova per l’affidamento del vivaio, “con la speranza che questo possa essere un punto di partenza verso un ulteriore sviluppo di un importante patrimonio del nostro territorio”. Per Luca Ferraris, vice presidente della Fondazione Cima la decisione della Regione Liguria è strategica: “Abbiamo fatto domanda per inserire il vivaio in una rete di “osservatori” europei e dei paesi mediterranei affinchè possa diventare un patrimonio internazionale”, spiega. E ricorda come “un ecologo africano abbia detto: ‘alla fine preserveremo solo ciò che amiamo, ameremo solo ciò che capiamo, capiremo solo ciò che ci viene insegnato’. Il vivaio ci servirà per capire sul campo quali sono le interazioni tra clima, vegetazione, incendi boschivi e quindi quali sono le buone pratiche da insegnare affinché il nostro territorio possa essere amato e preservato”.