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Gli abitanti di Legino: “Via il filo spinato e i mattoni pericolanti dal muro dell’ex caserma”

Savona. Il filo spinato ed il muro pericolante dell’ex caserma Bligny continuano ad infastidire gli abitanti di via Chiabrera Alta a Legino. Il quartiere dove sorge il campus universitario è ancora delimitato dal muraglione dell’ex complesso militare, alto a tratti sino a quattro metri e sormontato in ogni sua parte da filo spinato.

Gli abitanti della zona chiedono da tempo un intervento e di recente hanno raccolto circa 400 firme a sostegno di una petizione. “In numerosi punti il muro presenta vistose fessure e pietre pericolanti o già cadute – spiegano alcuni residenti – Al muro originario sono stati aggiunti blocchetti di cemento che lo hanno ulteriormente alzato e deturpato. Abbiamo ripetutamente chiesto alle varie amministrazioni comunali di provvedere al risanamento per evitare danni a persone e cose ed anche di provvedere, quanto meno, alla rimozione dei blocchetti di cemento e del filo spinato oggettivamente insensato ed altamente deturpante”.

“Come ben si sa la caserma è stata dismessa da decenni e da altrettanto tempo aspettiamo che questa nostra richiesta venga presa in considerazione – aggiungono – Sinora però c’è stato un rimpallo di competenze e responsabilità tra Comune e Spes, società peraltro partecipata anche dal Comune, senza venire a capo di nulla”.

Gli abitanti di Legino chiedono la realizzazione di un marciapiede per consentire ai pedoni il transito in sicurezza e la messa in sicurezza del muro dell’ex caserma con rimozione del filo spinato, nonché dei rialzi in blocchetti di cemento e mattoni. Ma chiedono anche “una rotatoria tra via Chiabrera e via Bonini, o soluzione alternativa, che rallenti il traffico per permettere a chi si immette da via Chiabrera in via Bonini di farlo in sicurezza ed alle centinaia di utenti della piscina, prevalentemente bambini, di essere maggiormente salvaguardati”.