“Emergenza Nord Africa”: incontro a Savona

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Savona. I prossimi 6 e 7 giugno, il dottor Nadan Petrovic, responsabile del O.I.M., Organizzazione Internazionale delle Migrazioni, sarà a Savona nell’ambito delle giornate dedicate dal Consorzio Col di Nava all’“Emergenza Nord Africa”.

Si tratta dell’ospitalità fornita nelle Provincie di Savona ed Imperia a circa 200 persone richiedenti asilo, appartenenti a 14 nazioni sub-sahariane quali Nigeria e Ghana che, esattamente un anno fa, furono espulsi dall’agonizzante regime libico e letteralmente buttati in mare. I sopravvissuti, dopo una sosta a Lampedusa, furono suddivisi tra le varie regioni italiane ed il Consorzio Col di Nava, con la collaborazione della Legacoop Liguria, dell’Isforcoop e del C.Re. S.S., che da allora si fa carico di un buon numero di loro, grazie ad una convenzione con l’assessore Lorena Rambaudi della Regione Liguria.

Ci sarà anche l’opportunità per chiunque sia interessato di partecipare alla presentazione del libro ”Rifugiati, profughi, sfollati”, breve storia del diritto di asilo in Italia dalla Costituzione ad oggi presso la SMS Fornaci, Giardino Serenella a Savona, giovedì 7 giugno alle ore 17, a cui seguirà un buffet offerto dalla nuova gestione della Cooperativa La Calla.

Il dottor Petrovic effettuerà alcuni sopralluoghi presso le sedi delle attività del Consorzio, costituito dalle Cooperative Cooperarci ed Il Faggio, che vedono presenti i profughi africani in attesa di regolarizzazione definitiva, precisamente a Savona, Imperia, Col di Nava, Millesimo, Cairo, Andora. Sarà anche un’occasione per parlare con queste persone, che stanno cercando con tante difficoltà ma grande forza di inserirsi nella nostra società per dare un futuro migliore a se stessi ed ai loro figli, nati tra l’altro a Savona ed Imperia, e di fornire alcune risposte confrontandosi con le autorità competenti, quali i Comuni coinvolti, le Questure, le ASL, le Prefetture, che non hanno mai mancato di dare il proprio prezioso aiuto in una situazione tanto difficile quanto improvvisa, o aiutandoli ad un rientro assistito nel loro paese di origine qualora se ne venissero a creare le condizioni non esponendoli a gravi rischi quali la condanna a morte nel caso delle donne mediante lapidazione.