Economia

Chiusura Vetrotex, il sindaco Caviglia: “Non può andare via così, all’improvviso”. Lavoratori in presidio

Sciopero Vetrotex di Vado

Vado Ligure. Presidio dei lavoratori allo stabilimento Adfors della Vetrotex, così come annunciato dai sindacati che hanno promesso battaglia dopo l’annuncio della multinazionale francese sulla chiusura del sito di Vado Ligure. Una ventina gli operai impegnati da stamane nella protesta: in trenta rischiano il posto di lavoro.

Una spina nel fianco per l’amministrazione comunale, alle prese con ferite devastanti nel tessuto produttivo locale: “La situazione è molto complessa per un’azienda importante, che ha dato e preso in questo territorio. Non può andare via così. La nostra richiesta è un incontro con le maestranze per il futuro occupazione” commenta il sindaco Attilio Caviglia.

“E’ una filiera importante e, nel caso non si possa scongiurare la chiusura, è urgente che i lavoratori trovino una ricollocazione. Deve cambiare totalmente il modo in cui questa azienda si relaziona con il territorio – aggiunge il primo cittadino – Ho incontrato sindacati e azienda, tornerò ad incontrare i lavoratori. Sapevamo che l’azienda aveva i mesi contati, ma si riteneva che potesse proseguire per un anno. Così, tutto all’improvviso, è un momento difficile”.

L’azienda del gruppo Saint Gobain vede ora la mobilitazione dei lavoratori, dopo Ocv e Isoltermica. “Una crisi generale così repentina era imprevedibile – osserva Caviglia – E’ evidente il cambiamento mondiale dell’economia industriale. La spinta verso l’innovazione tecnologica è un tema su cui riflettere. Pensavamo di avere più tempo per questa riflessione: non è così. La crisi è stata improvvisa e drammatica. Vado Ligure paga più di altri, come ha pagato la zona produttiva della Valbormida”.

La decisione della multinazionale ha colto di sorpresa anche i sindacati che, solo qualche giorno fa, avevano avuto dall’azienda l’assicurazione di almeno un altro anno di attività considerati i contratti in essere con l’americana Ocv. “Abbiamo saputo la notizia dal convegno dell’Assovetro a Milano; non ci è stata fatta una comunicazione diretta. Questo è il modo di comportarsi dell’azienda. Chiediamo l’impegno delle istituzioni e della Saint Gobain per reintegrare i lavoratori nei due stabilimenti di Carcare e Dego” dice il segretario Filtcem Cgil, Fulvio Berruti.

In una nota congiunta Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil scrivono: “La decisione di Sain Gobain apre un grave problema di relazioni industriali in tutto gruppo con le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali savonesi e liguri. Il fatto che l’azienda faccia scaturire questa decisione da problemi economici conseguenti l’incremento dei costi fissi derivanti dalla chiusura di Ocv, non convince le organizzazioni sindacali, in particolar modo perché ancora il giorno l’8 maggio l’szienda dichiarava di avere un accordo sulla erogazione dei servizi e delle utilities da Ocv per almeno un anno”.

“La richiesta – aggiungono i sindacati – sono incentrate: a far riconsiderare la decisione di chiusura a Saint Gobain; ad aprire un immediato confronto con il livello massimo di Saint Gobain Italia che abbia un riferimento ed un coinvolgimento con la presenza delle diverse realtà di Saint Gobain a livello regionale, attraverso l’apertura di un tavolo con i diversi soggetti istituzionali coinvolti”.

“Per il metodo con il quale si è manifestata la decisione, per la gravità delle conseguenti ricadute occupazionali sul territorio, le organizzazioni sindacali, hanno immediatamente indetto lo stato di agitazione di tutti i lavoratori degli stabilimenti di Saint Gobain presenti sul territorio e la convocazione dell’attivo dei delegati di Adfors e Verralia (Dego e Carcare) per gli ulteriori approfondimenti e decisioni da assumere” chiude la nota sindacale. Lo sciopero si prospetta continuativo almeno sino a giovedi prossimo, quando ci sarà l’incontro tra le rappresentanze locali e nazionali dei lavoratori.