Savona. Ci riprovamo un altra volta, si potrebbe dire: gli esattori del canone Rai non demordono e inviano alle imprese una lettera con bollettino precompilato “per il pagamento del canone speciale per la ricezione fuori dall’ambito familiare delle trasmissioni radiotelevisive”. Migliaia di lettere stanno arrivando alle aziende savonesi che siano dotate semplicemente di computer.
Il segretario della CNA di Savona, Gianni Carbone, spiega: “Bisogna fare chiarezza per evitare che si ingenerino falsi convincimenti tali da spingere le imprese che non sono tenute a pagare alcun abbonamento o effettuare versamenti non dovuti. Il messaggio, per la sua perentorietà, rischia di spingere numerosissime aziende, per nulla tenute al pagamento del canone speciale, ad assolvere un supposto obbligo”.
Il pagamento non è dovuto se l’apparecchio non è dotato di sistema di sintonizzazione, quello, quindi, che lo renderebbe uno strumento anche di ricezione televisiva. Dice, infatti, Carbone: “CNA raccomanda alle imprese associate di prestare attenzione e di verificare che gli apparecchi detenuti nell’ambito aziendale appartengano alla tipologia descritta nella lettera del Dipartimento delle Comunicazioni, ossia apparecchi muniti di sintonizzatore: solo in questo caso il pagamento del canone speciale Rai sarà dovuto e del numero del relativo abbonamento dovrà essere data evidenza nella prossima dichiarazione dei redditi”.
“In caso diverso – conclude il segretario savonese della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa – non dovrà darsi seguito ad alcun pagamento, evidenziando nella dichiarazione l’inesistenza dell’obbligo”.