Albenga, visita del cardinal Bagnasco: critiche dal Pcl ingauno

Bagnasco ad Albenga

Albenga. “Il cardinale Angelo Bagnasco in visita ieri ad Albenga avrebbe potuto tranquillamente evitare le ipocrite dichiarazioni di solidarietà ai lavoratori colpiti dalla crisi; discorso che vale anche per tutte quelle “pompose esternazioni” delle gerarchie ecclesiastiche su poveri e lavoratori, speculazioni e sfruttamento. Servono a ben poco le finte preoccupazioni di gerarchie miliardarie che hanno contribuito e contribuiscono ogni giorno, con il loro operato, a creare ed aggravare la crisi, a spolpare le casse pubbliche o anche solo a godere di privilegi attraverso le banche vaticane e attraverso la gestione del consenso e delle influenze sulla politica e sull’economia, attraverso la partecipazione in tutti i principali istituti finanziari e di credito e grazie a esenzioni dal pagamento di tasse che invece strozzano il popolo e i lavoratori italiani”. Così in una nota Cristian Briozzo, del Pcl ingauno, critica la visita del cardinal Bagnasco avvenuta ieri ad Albenga.

“Sono proprio un bell’esempio di pauperismo e di carità questi personaggi ricoperti di porpore e anelli d’oro, che vivono nell’agio e nel lusso tra servi, guardie e maggiordomi, che si trovano a spartire torte miliardarie di speculazioni finanziarie e partecipazioni di capitali, molto più attenti a come entrare nei consigli d’amministrazione e a imporre ai parlamenti i propri interessi e le proprie pretese di intoccabilità quando si tratta di versare nelle casse comuni e statali ciò che dovrebbero (come era per l’Ici, come sarà per l’Imu), altrettanto scaltri e rapidi ad incassare, anche subdolamente e con la compiacenza di certi politici e istituzioni, rimborsi, oneri di urbanizzazione secondaria dovuti ai comuni, le porzioni di 8×1000 che andrebbero allo Stato Italiano, 5×1000, finanziamenti a scuole private (che in Italia sono sinonimo di Scuole Cattoliche) e quant’altro…”.

“Forse avrebbe fatto meglio a limitarsi ad ammirare il patrimonio artistico e culturale della nostra città e a recitare qualche preghiera per le “anime” di tutti coloro che sono sfruttati, che muoiono e che devono subire discriminazioni per colpa delle loro politiche medievali sui diritti civili, delle loro collaborazioni con regimi dittatoriali o con multinazionali famose per il loro “rispetto” dell’umanità, della natura e dei lavoratori, dei loro connubi con pezzi di organizzazioni mafiose e criminali portate avanti con metodi quasi massonici e segreti e delle loro subdole e intricate coperture a favore del più indegno dei reati: l’abuso di minori innocenti e indifesi” conclude Briozzo.