Orco Feglino. Un edificio di pietra costruito negli anni scorsi in prossimità dell’antico Castrum di San Lorenzino a Orco Feglino e che è rimasto inutilizzato: a denunciare lo stato di abbandono e degrado della struttura sono i Verdi finalesi.
“Tanti cittadini si chiedono il significato di questo edificio – costato oltre mezzo milione di Euro – che venne edificato con l’utilizzo dei Fondi Europei 2000-2007, concessi all’Italia per la valorizzazione del territorio e l’istituzione di Percorsi Museali” dicono Gabriello Castellazzi (Verdi finalesi) e Simona Simonetti (presidente provinciale dei Verdi).
“Grazie a questi finanziamenti, alcuni progetti seguirono una strada virtuosa attraverso una gestione diretta dei Comuni: Venne realizzato il ‘Museo del Miele’ a Vezzi Portio e sistemato il ‘Museo dell’Orologio’ a Tovo S. Giacomo – dicono ancora – Purtroppo la repentina chiusura delle Comunità Montane non ha invece consentito il completamento di un altro importante progetto: l’apertura di un centro v isite – Museo del Territorio che avrebbe dovuto trovare la sua collocazione proprio nell’edificio di Orco. L’edificio è oggi praticamente abbandonato, con preoccupanti segni di degrado”.
“La Regione Liguria si è assunta la precisa responsabilità di gestire la transizione dei patrimoni delle Comunità Montane verso i Comuni – dicono i Verdi – Non vorremmo che il Centro Visite – Museo del Territorio di Orco Feglino seguisse il pericoloso esempio del Vivaio Forestale di Pian dei Corsi (Comune di Rialto): uno dei due vivai montani più importanti della Liguria. Anche questo centro vivaistico (con annessa foresteria) è un’eredità della Comunità Montana ed è anch’esso in crisi di gestione, con il rischio di un nuovo abbandono”.
“E’ auspicabile un coordinamento tra i Comuni del Finalese affinché i beni destinati alla valorizzazione della nostra regione non subiscano un inesorabile degrado proprio nel momento in cui tante qualificate voci chiedono lavoro per i giovani, con un rilancio del turismo culturale – ambientale” concludono Castellazzi e Simonetti.