Economia

Edilizia, presidente dei costruttori dell’Unione Industriali preoccupato: “Crescono imprese ‘fantasma’”

Cantiere T1

Savona. “Quando tre anni fa il nostro consiglio direttivo iniziò il suo mandato, solo poche avvisaglie lasciavano intravedere un’evoluzione economica che oggi ferisce il nostro settore con una gravità senza precedenti”. E’ un grido d’allarme vero e proprio quello lanciato dal presidente dei costruttori edili dell’Unione Industriali di Savona, Elio Guglielmelli in vista dell’assemblea annuale della Sezione, in programma a fine maggio.

In un periodo di forte crisi abbattutosi su tutti i settori produttivi, quello dell’edilizia, che contribuisce per il 5,5% al prodotto interno lordo della regione, propone una svolta che di fronte ad una richiesta sociale di riduzione del consumo di nuovo suolo, adotti misure di sostegno per la riqualificazione del patrimonio urbanistico ed edilizio del territorio, senza aumenti di superficie utilizzata ma con incentivi e adeguate agevolazioni e sgravi. Una strada obbligata, ma che trova forti limitazioni nella legge regionale 4/2011, se si vuole rilanciate un settore che in cinque anni ha perso il 25% delle imprese, dei lavoratori e delle ore lavorate.

“Un quarto della nostra economia – sottolinea Gugliemelli – della nostra struttura imprenditoriale, 250 aziende, alcune della quali storiche; e 1000 lavoratori 550 dei quali sono andati a rinforzare lo spettrale esercito di lavoratori autonomi, in gran parte fuori dalle regole e ignorati dal sistema”. Negli ultimi cinque anni le imprese edili iscritte alla Camera di Commercio e alla Cassa Edile sono passate rispettivamente da 5.617 a 6.174 e da 998 a 750, gli occupati sono passati dai 3.930 del 2007 ai 2.939 del 2011 con 5.873.828 ore lavorate di cinque anni fa contro 4.669.379 ore lavorate nel 2011.

Esaminando poi i dati relativi all’edilizia privata, il 2011 ha registrato un calo del 4,4% in termini di volumi di permessi da costruire dei fabbricati residenziali. Nel quadriennio 2008-2011 si è passati da 350.000 metri cubi a 76.000 metri cubi, circa un quinto in meno; a questo si aggiunge la diminuzione di circa il 300% dei volumi dei fabbricati non residenziali. Gli appalti delle opere pubbliche in provincia di Savona sono passati da un valore di 107 milioni di euro nel 2007 a 46 milioni nel 2011.

“Le previsioni dell’Ance sul 2012 a livello nazionale – conclude Gugliemelli – non sono certo ottimistiche e prevedono un ulteriore ridimensionamento del 3,8% rispetto al 2011. Le imprese che lavorano su commessa pubblica stanno affrontando da un lato il grave ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione dall’altro la netta chiusura delle banche verso qualsiasi proposta di investimento”.