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Carisa in trionfo, le voci dei protagonisti. Pisano: “Era da un po’ che aspettavo questo tuffo da vestito”

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Sabadell. Volti distesi, tensione svanita, tanta vogli di godersi un rientro a casa da campioni. I ragazzi della Rari Nantes Savona, appena conclusa la serie di foto di rito con la coppa appena conquistata, possono finalmente rilassarsi ed esprimere la propria gioia per il trionfo appena ottenuto.

Ai microfoni di IVG.it, Federico Mistrangelo, capitano della squadra, sintetizza quanto avvenuto in questa splendida stagione. “All’inizio dell’anno non l’avremmo mai detto – confessa – però alla fine abbiamo trovato l’amalgama. In casa abbiamo giocato sempre meglio, poi si sa, fuori si soffre sempre. Oggi abbiamo sofferto parecchio, ad un certo punto eravamo in difficoltà, però siamo stati bravi”.

Nel quarto tempo il Savona ha cambiato marcia, mettendo sotto gli spagnoli. “Ci siamo rimessi a giocare – spiega Mistrangelo -. Perché quando sei così in vantaggio a volte smetti di giocare e loro ne hanno approfittato con un pressing forte. Ad un certo punto sembrava difficile, soprattutto per le decisioni arbitrali, invece nel quarto periodo c’è stata data l’opportunità di giocare e l’abbiamo sfruttata. Non è stato facile come potrebbe sembrare, siamo stati bravi”.

“A settembre la stagione era un punto interrogativo – dice Valerio Rizzo -. I giovani, anche se talentuosi, avevano poca esperienza. Poi, è stato un crescendo. Sicuramente questo non è un punto d’arrivo, perché ora c’è la semifinale del campionato italiano e domenica giocheremo subito con il Brescia. Però è una grande soddisfazione. Personalmente è la terza Coppa Len, è davvero fantastico”.

Andrea Pisano, dopo una partita trascorsa senza un attimo di quiete, può concedersi una tregua. Confermando quanto già detto dai suoi giocatori, l’allenatore savonese la vede così: “Era un’annata con alcuni dubbi. Arrivati a questo punto sono veramente contento, anche perché è il primo trofeo che vinco allenando una squadra di adulti. Sono contento”.

A cento secondi dalla fine, Pisano ha posato il cellulare, gesto eloquente, segno della certezza di avere il titolo in tasca. “Ho aspettato il più possibile, perché era da un po’ che mi sarei voluto buttare in acqua. C’era la Supercoppa che era andata male e questa sera ne ho approfittato per un bel tuffo da vestito”.