Cronaca

Braccio di ferro sul tribunale di Albenga: il consiglio provinciale spinge per la sua sopravvivenza

aula tribunale

Savona. Nella seduta di ieri, su proposta del consigliere Teresiano Defranceschi, il Consiglio Provinciale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che invita il Ministro della Giustizia, il Consiglio Superiore della Magistratura ed il Consiglio Giudiziario presso la Corte di Appello di Genova a mantenere la sede giudiziaria di Albenga e a rafforzare l’organico dei giudici, delle cancellerie e degli ufficiali giudiziari. E questo proprio nel giorno in cui, al contrario, l’Associazione Nazionale Magistrati ha preso carta e penna per scrivere al ministro chiedendone la soppressione.

L’ordine del giorno approvato dal Consiglio provinciale sottolinea che la sede di Albenga, classificatasi al ventesimo posto quanto al numero delle sopravvenienze ed al quattordicesimo posto combinando gli altri indici statistici utilizzati (tasso di litigiosità e dimensione della pianta organica), è collocata ai vertici della graduatoria nazionale.

“Nell’intento di proseguire l’attività di sensibilizzazione della società civile e politica sul tema del mantenimento della sezione distaccata di Albenga – si legge in una nota – il Consiglio Provinciale ha ribadito che il bacino di utenza del comprensorio albenganese, stante la presenza di un gran numero di seconde case e di un rilevante flusso turistico, coinvolge anche un notevole numero di persone non stabilmente residenti; che il carico di lavoro e la produttività dell’Ufficio di Albenga, nonostante le difficoltà, è comunque sempre stato in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini; che la necessità del mantenimento del presidio di giustizia corrisponde alla realtà socio-economica; che il palazzo di giustizia di Savona non sarebbe in grado di sopportare strutturalmente altro ampliamento e/o sopraelevazione (e ciò in relazione all’ipotetico raddoppio del carico di lavoro, nel caso di accorpamento della Sezione Distaccata di Albenga)”.

“Infine, per quanto riguarda le piante organiche degli Uffici, il Consiglio Provinciale, così come la relazione ministeriale, ne auspica la ridefinizione in funzione della copertura effettiva di tutti i posti di lavoro previsti, dotando la sezione ingauna di un adeguato numero di magistrati e di personale sia per le Cancellerie sia per gli Ufficiali Giudiziari” conclude la nota.