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Salvezza Savona, Cavaliere tra gli artefici del “miracolo”: “Stagione tribolatissima. Senza Corda non saremmo qui”

Savona Calcio - salvezza raggiunta

Savona. Il Savona dei miracoli, così come è già stato ribattezzato dai tifosi e dagli addetti ai lavori, ieri ha potuto finalmente festeggiare la salvezza. Un risultato raggiunto, dopo aver superato una serie di ostacoli che sembrava destinata a non finire mai, da un gruppo di uomini straordinari: i giocatori, l’allenatore Ninni Corda e il suo staff. Uno staff che, oltre al secondo mister Giovanni Mattu, contava anche su Salvatore Cavaliere, team manager della squadra: uno che non ha mai mollato, nemmeno quando la nave sembrava destinata ad affondare.

Cavaliere è sempre rimasto al fianco di Corda e con lui ha gestito la squadra restata senza una guida. Ha vissuto in prima linea tutto l’iter del fallimento quando sembravano non esserci più speranze di salvare gli Striscioni, prima che entrasse in gioco il cavalier Dellepiane. Ieri, al raggiungimento della tanto sospirata salvezza, anche il team manager del Savona ha potuto finalmente esultare e liberarsi del peso di una stagione “tribolatissima”, come lui stesso l’ha definita.

Per rivivere le emozioni di questa stagione non c’è modo migliore che farlo attraverso le parole che, in serata, proprio Cavaliere ha scritto sul social network Facebook per raccontare quello che lui e la squadra hanno passato: “Ed ora che siamo giunti alla fine di questa tribolatissima stagione che dire? – esordisce il team manager -. Se torno indietro con la mente a ciò che è successo, non posso certo dire che si sia trattato di una passeggiata, anzi! Dal 18 Luglio, giorno di ritrovo dell’annata che si sta concludendo, ad oggi sono capitati talmente tanti avvenimenti che ci vorrebbe un altro anno per raccontarli tutti…”.

“La cosa più importante però è che il nostro glorioso Savona sia ancora qui, più vivo che mai a far mostra delle sue mitiche magliette biancoblù e credetemi, per come si erano messe le cose, questo sa veramente di miracoloso. Miracoloso perchè se non fosse stato per alcune decisioni anche drastiche, come quella di autogestirci nel momento più duro della stagione, oggi non ci sarebbe nulla da raccontare se non quello di un ennesimo fallimento e la sparizione dopo 105 anni di storia, della più importante squadra della provincia, che ne dicano alcuni personaggi” prosegue Cavaliere.

“Ma tant’è che dopo tanto soffrire, oggi siamo felici come non mai, di essere tutti qui a festeggiare la fine di un incubo durato 10 mesi, incubo ereditato da una sciagurata gestione di personaggi che mai avremmo pensato, dopo premesse faraoniche, si comportassero così. E’ altrettanto vero che, mai come quest’anno, quelli che si sono sentiti biancoblù fino al midollo hanno scritto davvero una splendida pagina di storia…a cominciare dal Mister e dal suo staff, ai giocatori tutti, dai collaboratori sempre presenti ai club (Gazzano e Valbormida) che con iniziative varie ci hanno permesso di poter affrontare molte spese di gestione quando di soldi non se ne vedevano, ai tifosi che sono sempre rimasti vicini alla squadra e che non hanno mai fatto mancare il loro incitamento. hanno tutti lottato contro ogni avversità, tenendo sempre viva la speranza che qualcosa si concretizzasse”.

“Momenti da ricordare di quest’annata sono senz’altro la scossa di terremoto avvertita nei giorni del ritiro di Cantalupa, l’alluvione nello spezzino con annessa nottata trascorsa sul bus mentre si andava a giocare a Poggibonsi, l’amichevole di lusso giocata a Torino contro la Juventus, la dichiarazione dell’autogestione con l’allontanamento dei dirigenti ‘genovesi’, il fallimento della società, il tanto sospirato avvento del Cav. Aldo Dellepiane, i goal del nostro portierone Simone Aresti e la tanto sospirata salvezza…” scrive Cavaliere.

“Per ultimo lascio Ninni Corda…senza di lui sono sicuro che non saremmo arrivati fin qui…ricordo la sera della nostra telefonata, quella decisiva per la stesura del comunicato da dare ai media al fine di autogestirci e di proseguire senza i ‘Genovesi’ iniziando così la battaglia al fine di salvare la squadra; un vero condottiero che ha tenuto in piedi una situazione che più difficile non poteva essere…credo, ed è un mio personale pensiero, che se ci fossimo trovati nella stessa situazione lo scorso anno a quest’ora il Savona non esisterebbe più. E’ stato ed è davvero un grande” conclude Salvatore Cavaliere.