Albenga. I piccoli calciatori dello Sporting Albenga Cisano, ospiti del Comune di Albenga per la partita Genoa-Siena nell’ambito di “Progetto Liguria”, domenica hanno vissuto un’esperienza indimenticabile, tra un’apparizione a “Guida al Campionato” sulle reti Mediaset, la partita di calcio e i fatti di cronaca avvenuti successivamente.
“Di prima mattina ci si raduna allo stadio Riva – raccontano i dirigenti della società ingauna -. Ci siamo tutti, anche una delegazione della San Filippo. Il Comune di Albenga ha aderito al ‘Progetto Liguria’ organizzato dal Genoa; un’iniziativa volta a far conoscere le specialità e le bellezze dei Comuni della Liguria e, per l’occasione, le due scuole calcio di Albenga sono state invitate a Marassi per assistere all’incontro Genoa-Siena. Già alla partenza regnano l’allegria e gli sfottò…”.
“Lo scuolabus in un’oretta e mezza ci ha portato all’ingresso dello stadio e, siccome i cancelli verranno aperti solo all’una, ne approfittiamo per mangiare ed acquistare alcune sciarpe (non tutte rossoblu) – proseguono -. Proprio prima di entrare… ecco la sorpresa che ci farà viver qualche minuto di notorietà nazionale. Una troupe di Italia 1, nella trasmissione ‘Guida al Campionato’ immortala noi ed il nostro striscione! Entriamo allo stadio, ci accomodiamo, ed in attesa della partita, alcune foto alle tribune, alle coreografie, agli allenamenti delle squadre”.
“Prima della partita – spiegano i dirigenti dello Sporting -. ne approffittiamo per fare un giro in ‘area vip’ per vedere lo stand del Comune di Albenga con il buffet dedicato ai prodotti della nostra terra. Gli invitati apprezzano la cucina di ‘Chef Alfredo’ e dei suoi collaboratori. Qualcuno indugia nell’ammirare le foto esposte. Si respira un’atmosfera cordiale”.
“Si torna sugli spalti prima dell’incontro e… un momento assai toccante il ricordo di Piermario Morosini, giovane calciatore del Livorno, tragicamente scomparso la settimana precedente. Lo stadio lo ricorda nel silenzio assoluto, proprio come abbiamo fatto anche noi, il giorno prima, nel corso dell’incontro Sporting-Veloce – raccontano -. La partita ha inizio; il Genoa sembra in forma; azioni corali, tiri. Ma è un fuoco di paglia. Il goal di Brienza taglia le gambe ai rossoblu. Dopo pochissimo raddoppia Destro e, alla fine del primo tempo, il risultato è impietoso: 0 a 3. In campo c’è una sola squadra”.
“Inizia il secondo tempo ed il Siena segna nuovamente poi… accade quello che tutte le televisioni hanno ripreso e, in uno stadio, nessuno si augura mai di vedere – dicono gli albenganesi -. Un gruppo nutrito di deficienti sfonda le recinzioni interne tra la gradinata Nord ed i distinti e si piazza esattamente sopra il tunnel di uscita dei calciatori. Tira petardi, fumogeni in campo e costringe l’arbitro a sospendere la partita insultando calciatori genoani e dirigenti fino al punto di chiedere che gli atleti si spoglino delle maglie che, a loro dire, non sono degni di indossare. I giocatori accettano, c’è chi piange in campo e chi (Rossi e Sculli) cerca di trattare con gli esagitati”.
“Alla fine la partita riprende ma… sugli spalti, tra i nostri ragazzi, c’è chi si spaventa, chi non si rende esattamente conto di quello che succede e chi ha un po’ di paura – proseguono -. Il nostro ruolo di accompagnatori è quello di tranquillizzare, per fortuna siamo in tribuna, distanti dal luogo dei tumulti. Nicolò mi si avvicina e mi chiede: ‘Perché si tolgono le maglie e le lasciano sul campo?’ Vorrei tanto saper rispondere…”.
“Noi, almeno spero, siamo diversi; sappiamo che lo sport è un modo di stare insieme. Alla fine non importa più di tanto se si vince o si perde; sappiamo essere amici pur tifando per squadre diverse; sappiamo rispettarci anche se giochiamo in squadre diverse. Sappiamo rispettare gli altri, i dirigenti, gli arbitri, il mister ed il pubblico anche se… ‘Ma dai, era fallo!’… E questo – concludono – cari ‘deficienti’ è per voi una lezione!”.