Pietra Ligure. Onda lunga per carburare in vista delle elezioni a Pietra Ligure. Ovviamente non per l’imminente appuntamento del 6 e 7 maggio, ma per quello che fra due anni verrà il rinnovo delle cariche rappresentative a Palazzo Golli, dopo due mandati dell’amministrazione De Vincenzi. Una successione sulla quale la discussione è già aperta tra le forze politiche e civiche.
E’ in particolare il centrodestra pietrese a voler aprire presto il cantiere per arrivare ad una candidatura forte, che si presenti per tempo alla cittadinanza, con l’anticipo già collaudato a sua volta da De Vincenzi nelle due occasioni elettorali precedenti.
Una cena era in programma nei giorni scorsi tra i leghisti della Val Maremola, ma sarebbe saltata all’ultimo momento per l’assenza di alcuni commensali, con l’obiettivo di parlare di progetti e principi comuni. Alla stessa sarebbero stati invitati tutti “quelli pronti a schierarsi contro il Partito Democratico” riferiscono alcuni esponenti locali del Carroccio.
Molto faranno le variazioni della politica nazionale, imprevedibile di qui alla data del voto pietrese, mentre dal punto di vista strettamente civico, appare poco probabile che l’attuale compagine intorno a De Vincenzi di ricompatti, nello stesso modo, per il successore in pectore, l’attuale vicesindaco e assessore ai servizi sociali Dario Valeriani.
Oltre a Valeriani, gli altri possibili candidati sindaci potrebbero essere Mario Carrara, Edoardo Ciribì e, per la Lega, Carla Mattea. Tutte ipotesi che fotografano la situazione attuale, che fra due anni potrebbe ovviamente essere ben diversa. A questi nomi sarebbe da aggiungere il candidato del Pdl, visto che Ciribì potrebbe tentare un esperimento nuovo, con una lista civica che incassi l’appoggio di forze eterogenee, comprese quelle di centrosinistra, sulla scia del modello che ha visto vincente Avogadro ad Alassio.
Appare invece più probabile, allo stato attuale, la candidatura dell’attuale primo cittadino per tutt’altra competizione elettorale: De Vincenzi potrebbe correre per un posto da consigliere regionale visto che Nino Miceli, essendo al secondo mandato non sarà ricandidabile così come prevede lo statuto del Partito Democratico.