Albenga. “Si tratta di un atto dovuto, che era nell’aria, e che è segno di una grande sensibilità politica, da parte di un leader, per rispetto nei riguardi dei tantissimi appartenenti al movimento”. Così Rosy Guarnieri, sindaco di Albenga e “zarina verde” del ponente, commenta le dimissioni del Senatùr.
“Sono sinceramente dispiaciuta che il capitolo politico di Umberto Bossi si concluda in questo modo: per quanto ha fatto per il movimento e per il Nord, non meritava di terminare così – dichiara Rosy Guarnieri – Sono certa che Umberto Bossi saprà dimostrare di essere estraneo ai fatti”.
“Mi auguro, naturalmente, che ora venga fatta chiarezza, e che chi ha sbagliato, chi ha tramato alle spalle del capo e chi ha tradito la fiducia dei militanti riceva la severa punizione che gli spetta. Tutto questo non ha fatto bene alla Lega Nord: dobbiamo ripartire dai congressi, puntando sui valori fondanti del movimento, a cominciare da onestà e trasparenza” conclude.
Uberto Bossi si è da segretario della Lega Nord con una scelta definita “irrevocabile”. Resterà presidente del partito. A guidare il Carroccio saràfino al prossimo congresso in autunno Maroni, Calderoli e Manuela Dal Lago. Il consiglio federale della Lega ha nominato Stefano Stefani nuovo amministratore del partito.
Negli atti dell’inchiesta di Milano che vede indagato l’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, la segretaria Nadia Dagrada parla del “‘nero’ che Bossi dava tempo fa al partito”. Per gli investigatori “il ‘nero’ è riconducibile alla provenienza del denaro contante che può avere varie origini, dalle tangenti, alle corruzioni”.
Dagli atti degli inchiesta la bufera si amplia e investe i vertici liguri del Carroccio. Secondo quanto emerge dalle investigazioni, l’ex tesoriere Belsito avrebbe dato 50 mila euro al segretario regionale ligure della Lega Francesco Bruzzone. Il passaggio di soldi emerge da una telefonata tra lo stesso Belsito e il deputato leghista Giacomo Chiappori. I denari sarebbero stati dati da Belsito a Bruzzone “per farlo entrare nel cda di Fincantieri di Genova, ruolo che effettivamente Belsito ha poi ricoperto”.
Al telefono Chiappori parla a Belsito e si riferisce a Bruzzone in questi termini: “Dopo che l’hai aiutato, che gli hai fatto vincere il congresso che non l’avrebbe mai vinto e biribì, biribò e biribò questo bastardo si chiama fuori, ‘chi lo conosce Belsito’, perché ti dico io che l’ha detto, ti dico io che l’ha detto”. “Però – risponde l’ex tesoriere della Lega – 50 mila euro che si è preso per Fincantieri se l’è dimenticato questo… la nomina del cda eh!”. “Si dimenticano tutto, tutto si dimenticano – conclude Chiappori nella telefonata agli atti – questi son dei bastardi”.