Politica

Depurazione nel ponente, Burlando: “Nomina commissario non è un atto contro, ma per agire”

Burlando - Briano

Regione. Il governatore Claudio Burlando, oggi a Laigueglia, ribadisce il colpo d’acceleratore da parte della Regione per scongiurare le condanne derivanti dall’infrazione aperta dalla Comunità Europea sulla depurazione nei Comuni liguri.

“Sono anni che provo a mettere d’accordo i Comuni per realizzare il depuratore di Villanova, senza esito. Quindi abbiamo nominato un commissario ad acta, presso il Comune che ospiterà l’impianto. Abbiamo sentito enti e Provincia e abbiamo scelto. Il commissariamento non è un atto contro nessuno, ma è un atto per agire e fare”.

Pietro Balestra, commissario per la realizzazione del depuratore della Valle del Centa, fornirà una relazione agli uffici di via Fieschi. “L’appalto c’è, il problema è il riparto dei costi fra i Comuni interessati per la realizzazione e la gestione dello stesso. E’ una questione risolvibile: se ognuno paga il giusto, ce la faremo” osserva Burlando.

“Un impianto di depurazione costa molto – prosegue – I tubi, invece, poco. Quindi se la struttura può servire un bacino d’utenza molto ampio, meglio investire nelle tubazioni; dunque non escludo che alla fine anche Alassio confluisca nella soluzione di Villanova. E’ un po’ la logica con cui si muove Borghetto, nonostante il cantiere comporti difficoltà per la viabilità”.

“Dobbiamo mettere apposto i casi più a rischio dal punto di vista dell’infrazione comunitaria. E dobbiamo dare ai turisti e ai liguri un’acqua più pulita” dice il presidente regionale, proseguendo: “A Rapallo, altra situazione critica, abbiamo chiuso con conferenza dei servizi e delibera comunale. A Recco i lavori cominciano adesso e dopo l’estate ci sarà la demolazione del ponte. Sempre in estate si aprirà Santa Margherita e anche Imperia, dove siamo impegnati con un finanziamento importante per il collegamento con il Golfo Dianese”.

La Regione ha di recente approvato la norma che vieta il rilascio di concessioni edilizie nei Comuni “fuorilegge” sotto il profilo della depurazione delle acque reflue urbane. Così da evitare che, in assenza di depuratori, venga ulteriormente incrementato il cosiddetto “carico insediativo”, in altre parole la quota di inquinamento provocata dal singolo cittadino o dall’attività produttiva. Ne hanno già fatto le spese Le Vele di Alassio: la discoteca ha ricevuto il no per la sanatoria richiesta dopo le vicissitudini dello scorso anno, proprio sulla base della norma regionale “senza depurazione, zero cemento”.