Albenga. Ha fornito una versione completamente diversa da quella della sua presunta vittima, una lucciola romena, che l’aveva accusato di averla rapinata. Bikramjit Singh, 30 anni, il bracciante agricolo indiano residente ad Albenga arrestato l’altra notte, questa mattina, si è difeso davanti al giudice per le indagini preliminari Donatella Aschero, respingendo tutte le accuse. Una versione che, evidentemente, deve aver convinto il gip che, al termine dell’audizione, lo ha scarcerato senza imporre alcuna misura cautelare.
L’uomo, regolare in Italia, ha negato di aver tentato di rapinare la prostituta romena: “E’ lei che mi ha avvicinato per chiedermi se avevo dei soldi da cambiare. Avevo appena preso lo stipendio quindi ne avevo. Quando ho tirato fuori il portafogli per cambiarle le banconote lei ha cercato di rubarmi i contanti”. Così l’indiano avrebbe spiegato al giudice come è iniziata la disputa. A quel punto sarebbe iniziata una discussione accesa durante la quale i due si sarebbero strattonati a vicenda.
L’uomo, che è difeso dagli avvocati Mariangela Piccone e Marco Fazio, avrebbe anche ammesso di aver colpito la donna con uno “schiaffetto” per riprendersi i soldi. Sempre secondo la versione di Singh, dopo avergli restituito i soldi, la lucciola si è allontanata a bordo di un’auto.
Proprio mentre il bracciante si stava lamentando con le “colleghe” della prostituta per il comportamento della donna sulla via Aurelia, nella zona di San Giorgio, sono intervenuti i carabinieri, allertati dalla presunta vittima, che hanno arrestato l’uomo per rapina. Secondo quanto ricostruito dai militari, l’indiano infatti aveva avvicinato la lucciola con la quale aveva poi consumato un rapporto pagato cento euro. Dopo essersi rivestito però l’uomo avrebbe iniziato ad inveire contro la donna reclamando indietro il compenso versato per la prestazione sessuale. Visto il rifiuto della rumena, Singh l’avrebbe schiaffeggiata per poi aprirle la borsetta e riprendersi le due banconote da cinquanta euro.
A quel punto la lucciola aveva chiamato il 112, fornendo una descrizione dell’indiano che si era allontanato in bicicletta. I militari lo avevano così intercettato sulla via Aurelia. Per lui era scattato così l’arresto, mentre la romena era stata visitata in ospedale dove era stata giudicata guaribile in una settimana dai medici del nosocomio albenganese.