Cronaca

Albenga, palpeggiò la vicina di casa bloccandola contro il frigo: 70enne condannato

aula tribunale

Albenga. Un anno e nove mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena subordinata al pagamento di un risarcimento alla parte offesa di 10 mila euro. E’ la condanna inflitta a N.Z., 70 anni, originario della provincia di Pordenone ma residente nell’Albenganese. L’uomo doveva rispondere di alcune azioni di natura sessuale rivolte ad una vicina di casa, una trentanovenne residente nell’entroterra ingauno. Mentre per il reato di molestie è stato assolto, gli è stata invece comminata la pena per violenza sessuale e minacce.

L’episodio della violenza contestato risale al gennaio 2009 quando l’uomo, secondo quanto denunciato dalla vittima, era in casa della donna e l’aveva bloccata contro il frigorifero costringendola a baciarlo e palpeggiandola (nelle parti intime e sul seno). Gli episodi di molestia e minacce contestati sono invece diversi (tutti accaduti nei mesi precedenti il febbraio 2009): secondo il racconto della trentanovenne il suo vicino di casa in più di un’occasione avrebbe fatto pesanti apprezzamenti su di lei e, dopo una banale lite (sembra legata al rumore prodotto tagliando la legna), lui l’avrebbe minacciata di “fare una strage”.

Questa mattina, davanti al collegio del tribunale di Savona, si è concluso il processo a carico dell’uomo, che è stato condannato a un anno e nove mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena subordinata al risarcimento alla parte offesa.

Contestualmente alla sentenza i giudici hanno anche trasmesso al pm gli atti relativi alla testimonianza di Lorenzo Revello, ex sindaco di Vendone, che nel corso del processo, in aula, aveva dichiarato che l’imputato, nel giorno della presunta violenza, era stato praticamente tutto il giorno in sua compagnia e non avrebbe quindi potuto molestare la donna. Adesso spetterà al pubblico ministero valutare se ci siano gli estremi per contestare a Revello il reato di falsa testimonianza.

Intanto i difensori di N.Z., gli avvocati Fabrizio Calamaro e Rocco Varaglioti, hanno già annunciato che faranno ricorso in appello: “Non ci sono prove contro il nostro assistito se non la testimonianza della parte offesa”.