Cronaca

Processo per la morte di Maurizio Piombo, in aula sentiti i genitori: “La nostra vita è finita quel giorno”

maurizio piombo

Albisola S. E’ ripreso questa mattina, in tribunale, il processo per la morte di Maurizio Piombo, l’amministratore di condomini di 30 anni, residente ad Albisola Superiore, che era stato stroncato nell’aprile del 2010 da un’embolia polmonare. A giudizio ci sono il medico (A.B.) e l’infermiere (V.G.) che erano in servizio al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Savona e che si occuparono del paziente. Per entrambi l’accusa è di omicidio colposo.

Stamattina sono stati sentiti come testimoni i genitori del ragazzo che hanno dovuto dolorosamente ripercorrere i giorni in cui il figlio non era stato bene: i primi sintomi di malessere, il ricovero, il ritorno a casa e poi il malore improvviso dal quale Maurizio Piombo non si era più ripreso. La mamma del trentenne ha ricostruito con precisione quei giorni: “Mio figlio diceva di sentire un peso sul petto che non lo faceva respirare bene”. “La mia vita è finita quel maledetto 30 aprile quando ho perso mio figlio, non faccio che pensare a lui” ha detto invece il papà di Maurizio, Piero.

Il trentenne si era sentito male il 28 aprile del 2010, accusando forti dolori al torace, ma una volta portato dall’ambulanza in ospedale, secondo l’accusa è stata effettuata una errata valutazione medica relativa ai parametri di saturazione (durante il trasporto in ospedale era già stato somministrato ossigeno al paziente) con conseguente “diagnosi di sincope erronea”. Piombo era quindi stato dimesso dal nosocomio senza alcuna terapia o prescrizione per ulteriori accertamenti. Maurizio Piombo morì due giorni dopo per un arresto cardiocircolatorio.

L’inchiesta, condotta dal pm Giovanni Battista Ferro, era stata avviata da un esposto presentato alla Procura dal legale della famiglia (i genitori si sono costituiti parte civile nel processo assistiti dagli avvocati Crivelli e Barbero). L’apertura di un fascicolo aveva portato alla riesumazione della salma e all’autopsia svolta dalla dottoressa Maria Lucrezia Mazzarella. Il processo continuerà il prossimo 13 aprile quando in aula saranno sentiti altri testimoni.