Parigi. “Fare sistema”: è questa la ricetta vicente sulla quale punta il sistema portuale ligure. I responsabili di Genova, La Spezia, Savona-Vado, tre realtà fondamentali del sistema portuale italiano, hanno illustrato il loro valore aggiunto e i propri obiettivi per l’avvenire.
Si parte da Parigi con un evento che rappresenta anche un’opportunità per stringere legami ancora più forti con i grandi operatori internazionali, a partire da quelli della sponda sud del Mediterraneo, che rappresentano i partner ‘naturali’ dei porti italiani e liguri.
“Genova, Savona e La Spezia sono dei porti di riferimento per la sponda Sud del Mediterraneo”, ha detto il presidente dell’autorità portuale di Genova, Luigi Merlo, sottolineando che questo rapporto di scambio tra le due rive del ‘Mare Nostrum’ è “essenziale”. Rivolgendosi a una folta platea di attori internazionali, Merlo ha anche ricordato che Genova è “il più importante porto italiano per la destinazione delle merci” e che i lavori di rinnovamento e dragaggio consentiranno di migliorare le sue capacità. Il presidente ha inoltre illustrato il progetto del ‘Porto d’Africà, che permetterà di incrementare il traffico con Tunisia e Marocco, Paesi con cui si è registrata “una crescita esponenziale negli ultimi anni”.
I porti liguri movimentano oltre il 35% del traffico marittimo italiano ed il 65% dei container. Rispetto ai grandi concorrenti del Nord Europa “il nostro valore aggiunto è che risparmiamo 5-6 giorni di navigazione alle navi (provenienti dalla sponda sud del Mediterraneo e dall’Oriente,ndr.) il che significa anche meno Co2 e meno costi. E anche a terra siamo molto competitivi”, ha detto il presidente dell’autorità portuale di La Spezia, Lorenzo Forcieri, sottolineando che “decongestionare il nord è nell’interesse generale dell’Europa”. Forcieri ha anche ricordato che La Spezia – che attualmente “lavora molto sull’informatizzazione e sugli investimenti immateriali”, oltre che all’ampliamento di una banchina – “é la principale porta d’accesso verso il corridoio del Brennero”. Mentre “il nostro obiettivo è raddoppiare i container, portandoli a 2,5 milioni, entro il 2017”. Inoltre, ha sottolineanto ancora, il porto più meridionale della Liguria “sta entrando a passi felpati” nel settore crocieristico, molto radicato a Genova e Savona, dove continua a segnare risultati positivi, nonostante gli iniziali timori legati a un eventuale impatto dell’incidente della Costa Concordia.
Quanto al porto di Savona-Vado, l’attenzione è tutta concentrata sul nuovo terminal Apm-Maersk che sarà operativo dal 2015 e che consentirà – grazie al suo fondale di 22 metri – di accogliere le maxinavi provenienti dall’estremo Oriente. L’opera ha un costo complessivo di 450 milioni di euro, di cui 300 milioni provenienti dal settore pubblico e 150 milioni dalla danese Maersk. “Il nostro porto ha importanti prospettive di crescita per i prossimi 4 anni. Con la nuova banchina diventerà un punto di riferimento per le grandi navi”, ha spiegato Marina Monti, dirigente del porto di Savona-Vado, intervenendo a Parigi per conto del presidente dell’autorità portuale, Rino Canavese, impegnato nelle stesse ore a Roma.
Il Salone di Parigi, che si terrà fino al 30 marzo, rappresenta uno dei più importanti palcoscenici internazionali per il mondo dei trasporti e della logistica.