Loano. Era il 27 novembre del 2010 quando il Bingo di Loano era stato svaligiato da una banda di ladri che si erano portati via un bottino di 4 mila euro. Per quel furto erano stati arrestati in sette, prevalentemente romeni: Soriel Bontoiu, detto “il Padrino”; Claudiu Barbu, ribattezzato “il Francese”; George Boboc, alias “Boboc”; Ion Popescu, in arte “Poppe”; Viorel Bontoiu, soprannominato “Ionut”; Angelo Vinciotti, altrimenti chiamato “Angi-angica”, e Titirica Gelu, ovvero “Goe”.
Secondo l’accusa la banda, oltre che del furto al Bingo di Loano, era responsabile anche di altri colpi: quello da 35 mila euro al “Millennium Games” di Pavia il 15 dicembre 2010, quello da 68mila euro al negozio elettronica “Darty” di Voghera e di un tentato furto il 12 gennaio 2011 a Beinasco, nel Torinese.
Questa mattina, in udienza preliminare, quattro di loro sono stati giudicati con il rito abbreviato, mentre due hanno scelto la via del patteggiamento. La condanna più pesante, quattro anni di reclusione, è stata inflitta in abbreviato a George Boboc, mentre quella più leggera, sei mesi di reclusione, è arrivata per Soriel Bontoiu (assistito dall’avvocato Alessandro Ceccon) che è stato assolto per uno dei capi d’imputazione e condannato per altri due. Per gli altri componenti della banda le pene vanno invece dai venti mesi ai due anni di reclusione.
Gli arresti erano stati effettuati tutti tra Marene, nel Torinese, e Roma, anche se poi la banda colpiva principalmente nell’area del Torinese e, in generale, nel Nord Ovest. Per tutti l’accusa è di furto aggravato in concorso. Particolare del loro modus operandi era l’abilità nel disattivare il sistema di videosorveglianza dei vari esercizi commerciali presi di mira, grazie alla applicazione di un sensore che di fatto impediva la ripresa delle persone all’interno dei locali. Il denaro prelevato veniva subito smistato in Romania e sono in corso ulteriori accertamenti investigativi per risalire al ricettatore della banda già individuato grazie alle intercettazioni disposte per risalire all’ingente denaro contante frutto dei tre colpi.
A seguito delle perquisizioni, sono stati posti sotto sequestro vari attrezzi da scasso oltre ad elettrodomestici e prodotti elettronici rinvenuti nelle rispettive abitazioni di alcuni dei rumeni arrestati. I carabinieri, inoltre, non avevano escluso che la banda potesse essere responsabile anche di altri furti avvenuti nell’Albenganese.





















