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Albenga, consiglio comunale “pepato” tra dubbi di legittimità e spaccature in maggioranza

Consiglio comunale Albenga

Albenga. Consiglio comunale caotico quello andato in scena ieri sera ad Albenga, tra siparietti folcloristici, liti tra esponenti della maggioranza e critiche per una riunione che, secondo l’opposizione, sarebbe stata convocata in modo illegittimo.

Che sarebbe stata una seduta tutt’altro che noiosa lo si era capito già giorni fa, con la notizia del consiglio comunale riunito con la discussa modalità della seconda convocazione e il conseguente esposto che la minoranza ha inviato a Prefettura e Procura della Repubblica per verificare la correttezza di una simile procedura cui la giunta sarebbe ricorsa, almeno secondo l’opposizione, per superare la mancanza del numero legale sulle pratiche in cui i consiglieri Manuel Barbo e Nicola Jacopo Podio sono incompatibili per conflitto d’interesse.

“Per noi è illegittimo il consiglio e le delibere approvate – dice Mariangelo Vio del Pd – Il nostro esposto evidenzia il fatto che due consiglieri comunali di minoranza siano stati convocati appena ventiquattr’ore prima della seduta di martedì e il fatto che la documentazione sulle pratiche in discussione non fosse disponibile fino a lunedì pomeriggio, impedendo così alla minoranza di visionarle con calma”. Alla fine, però, anche le pratiche urbanistiche “discusse”, e che riguardavano presunti abusi edilizi in una zona Vp (Verde pubblico) come quelle che coinvolgevano parenti o amici di Podio e Balbo, sono state approvate (la minoranza non ha partecipato alla votazione).

Altro capitolo, riguarda l’ormai evidente rottura di due esponenti della maggioranza (Cangialosi e Pollio, in forza all’Udc) e l’ala Guarnieri: dopo il siparietto di Cangialosi che, con tanto di cartello al collo, ha paragonato la seduta del consiglio comunale ad una riunione di condominio scatenando le ire di Tomatis e Robello De Filippis, è arrivata la richiesta di questi ultimi affinchè i due “dissidenti” si sedessero fra i banchi dell’opposizione (richiesta, questa, rispedita al mittente). Anche Cangialosi, nel corso della serata, ha espresso perplessità sulla legittimità del consiglio comunale chiedendo se fossero vere le voci che parlerebbero di un incontro fra il sindaco Guarnieri e il prefetto Gerardina Basilicata che avrebbe chiesto chiarimenti circa il modus operandi della giunta.

Infine, il capitolo che riguarda il leghista Mauro Aicardi, autore di un post razzista che “spediva” gli extracomunitari ai forni crematori. L’esponente del Carroccio, pur rimanendo in silenzio, ha sottoscritto un documento anti-razzismo voluto dai capigruppo dei partiti che formano il parlamentino ingauno e che mette l’accento sull’importanza dell’integrazione e degli stranieri in quanto risorsa per l’economia locale.