Cronaca

Schiacciamento del midollo, quattro medici a processo: perizie escludono negligenza

Savona Tribunale

Savona. Quello che sembrava un banale mal di schiena si era trasformato in un calvario per una donna di 53 anni. Le visite al San Paolo e al Santa Corona si erano concluse senza esiti allarmistici: la signora era tornata a casa dopo entrambi i consulti, dimessa con una diagnosi di rachialgia diffusa. Ma poi i disturbi si erano fatti sempre più dolorosi, sino alla perdita dell’uso delle gambe e la corsa in pronto soccorso. Nel nosocomio pietrese la paziente fu sottoposta ad un intervento chirurgico d’urgenza.

I medici accertarono che a provocare il danno, ormai irreversibile, era stata una “compressione midollare dovuta ad un linfoma”. Ma se curata in tempo, la patologia avrebbe avuto conseguenze meno gravi: questa è la tesi della Procura di Savona, che aveva poi aperto un’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Chiara Maria Paolucci.

Sul registro degli indagati erano finiti i quattro medici che avevano visitato la paziente prima del tracollo di salute: C.S. e S.T., del Santa Corona, e M.C.D. e R.M., del San Paolo. Il tribunale oggi ha acquisito le perizie, dalle quali emerge che i dottori avrebbero agito correttamente. La patologia della donna infatti sarebbe stata un caso straordinario, una compressione improvvisa che era difficile da prevedere. Si sarebbe trattato di una fatalità, invece che di un errore medico. Le perizie dunque escludono che vi sia stata negligenza. A questo punto non è esclusa la richiesta di archiviazione per la posizione dei medici.