Cronaca

Palazzina a fuoco ad Albisola, permane il pericolo crollo: 13 gli sfollati, 4 di loro resteranno fuori casa per mesi

incendio albisola, tetto crollato

Albisola S. Ci vorrà qualche mese prima che i quattro sfollati dalla palazzina di via della Pace, andata a fuoco nella tarda serata di sabato ad Albisola Superiore, possano tornare a casa. L’edificio di tre piani divorato dalle fiamme, con conseguente crollo del tetto, è tutt’altro che sicuro e minaccia l’incolumità anche dei residenti degli stabili vicini (tra questi ultimi sono nove le persone sgomberate e che dovranno aspettare almeno una settimana prima di poter tornare nei loro appartamenti).

Il sopralluogo di ieri, da parte dei vigili del fuoco e di un tecnico comunale, dovrebbe chiarire entro breve le cause del rogo (forse il surriscaldamento della canna fumaria), mentre si pensa alla sistemazione degli sfollati, tredici in totale. C’è chi ha trovato rifugio presso parenti e amici e chi è ospitato in strutture alberghiere. “Per ciò che concerne coloro che si sono rivolti al Comune, cinque in tutto, alloggeranno presso il convitto di suore di via Colombo – dice il sindaco albisolese Franco Orsi – Quattro di questi risiedono nelle palazzine adiacenti a quella andata a fuoco e dovranno attendere giusto qualche giorno. Il quinto, invece, fa parte di coloro che faranno ritorno a casa solo tra qualche mese, dopo la totale messa in sicurezza dell’edificio parzialmente crollato”.

“Entro domattina, il tecnico del Comune che ha svolto il sopralluogo mi presenterà una relazione dettagliata su ciò che è avvenuto – spiega Orsi – Il pericolo è che l’ultimo piano possa crollare anche sugli stabili vicini, dunque dobbiamo provvedere alla messa in sicurezza che si concluderà con tutta probabilità entro sette giorni. I quattro residenti più sfortunati, che hanno visto precipitare il tetto della propria abitazione, dovranno rassegnarsi ad un’attesa più lunga”.

La raccomandazione rimane sempre la stessa: “Al momento è vietato avvicinarsi alle case in questione. La mancanza della struttura del tetto e l’infiltrazione dell’acqua usata per lo spegnimento dell’incendio, che è poi gelata, fanno apparire possibile il crollo dei muri perimetrali dell’ultimo piano. L’intera zona è transennata ed è vietato l’accesso per pericolo”, conclude il primo cittadino di Albisola.