Ceriale. “I marchi sono funzionali ai territori, specie quando in loco c’è la professionalità e l’abilità nel realizzare i prodotti”. Carlo Bassi, il manager d’impresa che guida il gruppo italo-svizzero diventato partner della famiglia Sciallino nei cantieri cerialesi, spiega le premesse dell’operazione: “E’ un’intesa nata dal fatto che il patrimonio, la storia e le barche di questa azienda sono ampiamente considerate a livello internazionale. Basti pensare che il sito web ha fatto registrare, nel solo mese di dicembre, 130 mila contatti dall’estero”.
Manager e azionista, Bassi aggiunge: “E’ necessario pensare un’impresa rinnovata nella strategia di marketing e nell’organizzazione, con la presenza della famiglia, importante, depositaria di know how ed esperienza che sono difficili da rintracciare altrove. Come ho detto agli altri soci, è un po’ come acquisire la Ferrari con Enzo Ferrari ancora operativo. Inoltre, si tratta di un’impresa che ha tutte le condizioni per essere considerata sana”.
Ma gli ultimi anni, nonostante lo spirito innovativo e gli investimenti sui motori ibridi di ultima generazione, i cantieri cerialesi hanno attraversato i marosi, tanto che a fine anno si erano diffuse voci di concordato preventivo. “La verità è che si tratta di un’azienda con un marchio celebrato, ma non solo: con reputazione e credibilità. Non si tratta solo di numeri, ma di prospettive” osserva Bassi.
Una vicenda diversa, per proporzioni, ovviamente, ed esito, rispetto alla sorte dei cantieri Baglietto di Varazze, che hanno perso il brand storico. “Il nostro obiettivo – evidenzia Carlo Bassi – è quello di valorizzare il marchio Sciallino, salvaguardando le professionalità che ci sono dietro. Le aziende vanno ripensate dal punto di vista organizzativo, inevitabilmente, e gestionale, ma preservando il loro patrimonio. E’ ridicolo pensare che le barche si possano fare in Cina. Gli orientali potranno anche acquistare un marchio, ma non la nostra territorialità e le competenze che contiene. Allo stesso modo, è vero che il territorio si deve aprire al mondo. Il nostro scopo è proprio potenziare il marketing verso i Paesi esteri”.