Cronaca

“Non l’ho colpita, siamo stati aggrediti”: si difende ma resta in carcere il romeno accusato di aver preso a pietrate la moglie

Savona Tribunale

Loano. Ha negato di aver colpito la moglie con una pietra e, anzi, ha raccontato al giudice che entrambi sono stati aggrediti da un cittadino marocchino. Così, questa mattina, Marian Demir, il romeno di 37 anni che deve rispondere dell’accusa di lesioni personali, si è difeso davanti al giudice per le indagini preliminari Donatella Aschero che lo ha sentito per la convalida dell’arresto. Nonostante l’uomo (assistito dall’avvocato Dominique Bonagura) abbia respinto ogni accusa, il gip ha convalidato l’arresto e confermato la misura di custodia cautelare in carcere.

L’episodio contestato al romeno è avvenuto in via della Stazione a Loano dove, intorno alle 22 di sabato, è esplosa la sua furia: Demir, che secondo quanto poi accertato dagli investigatori era ubriaco, ha incontrato la moglie, sua connazionale di 33 anni, vicino allo scalo ferroviario e ha incominciato a insultarla. La donna ha cercato di allontanarsi per evitare le percosse, ma è stata raggiunta dal marito che, dopo averla colpita con calci e pugni, l’ha centrata alla nuca con una pietra.

La trentatreenne è svenuta, mentre lui si è allontanato a piedi e ha fatto perdere le tracce, dopo essere salito su un treno diretto a Ponente. Sono stati alcuni abitanti della zona, che poco prima avevano sentito le urla della donna, a dare l’allarme e a chiamare il 112. Mentre lei veniva soccorsa e accompagnata in ospedale (i sanitari del Santa Corona di Pietra Ligure l’hanno giudicata guaribile in quaranta giorni per un trauma cranico) sono iniziate le ricerche di Marian Demir che è stato poi bloccato in viale Martiri della libertà ad Albenga.

Alla fine dello scorso anno, il romeno era già stato protagonista ad Alassio di un episodio di violenza ai danni della moglie, per il quale era stato arrestato. Sempre nel 2011 era anche stato condannato per maltrattamenti a due anni di reclusione.