Economia

Lega Pesca su crisi del settore: “Le norme comunitarie non tengono conto della specificità del Mar Ligure”

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Liguria. Dopo le manifestazioni dei giorni scorsi Lega Pesca ha riunito, in un incontro che si è svolto sabato 4 febbraio ad Imperia, i consiglieri d’amministrazione delle più importanti cooperative di pesca del ponente ligure (Imperia e Sanremo) aderenti a Legacoop Lega Pesca.

“Obiettivo dell’incontro – ha dichiarato Gianluigi Granero, presidente regionale di Legacoop – era rilanciare la piattaforma su cui, insieme alle altre associazioni, da tempo siamo impegnati sia a livello nazionale che regionale e correggere il tiro sulla base delle idee emerse dal confronto. La discussione, ancora una volta, ha messo in evidenza il forte disagio in cui versa la categoria, ormai allo stremo, per le vessazioni prodotte da norme comunitarie che non tengono conto della specificità del Mar Ligure e della piccola pesca costiera che caratterizza la nostra regione ma, è stata sicuramente utile e proficua”.

“Insieme abbiamo rivisto ed arricchito le proposte di lavoro da portare al tavolo con le altre associazioni e da sottoporre poi alle istituzioni – prosegue Granero – Proposte di cui verificheremo insieme, dandoci scadenze molto rigorose, il costante stato d’avanzamento a partire da un prossimo incontro che faremo tra 20/30 giorni al massimo”.

“Abbiamo definito una serie di proposte articolate in più punti ed in particolare – afferma Barbara Esposto, responsabile del Servizio Assistenza Pesca di Lega Pesca – Riteniamo fondamentale rilanciare rapidamente il lavoro sui Piani di Gestione, sul modello di quanto fatto con successo per la pesca del rossetto, strumento di una pesca responsabile ed attenta alla risorsa ma possibile. In particolare, ‘Piano di gestione rossetto’: successivamente all’approvazione da parte dell’Ue prevedere una costante azione di monitoraggio scientifico e dei dati socio economici; implementazione “Piano di gestione ciccierello”: è determinante supportare la raccolta di dati scientifici così come richiesto dalla Commissione Europea con i dati socio-economici delle imprese; ‘Piano di gestione bianchetto’: raccordare le azioni di ricerca che il MIPAAF intenderà avviare, riportando all’attenzione dell’UE la specificità della nostra regione e della particolarità della flotta ligure autorizzata negli anni a svolgere tale pesca; ‘Piano di gestione locale grandi pelagici’ (tonno e pescespada): strutturare proposte specifiche per il Mar Ligure, costituire un consorzio che possa gestire le eventuali ‘quote di cattura’”.

E ancora: ‘Piano di gestione locale strascico’: collaborare con la ricerca pubblica e cooperativa per l’individuazione di periodi di “fermo biologico” che tengano conto delle aree di nursery e della biologia delle specie più rappresentative per la pesca ligure; ‘Piano di gestione locale circuizione’: analizzare le caratteristiche morfologiche del fondale e delle attrezzature utilizzate dai pescatori liguri; ‘Piano di gestione locale sciabica”: analisi territoriale e dati socio economici delle imprese coinvolte”.

“Riteniamo altresì necessarie una serie di modifiche del Regolamento UE 404/2011 ed abbiamo formulato una dettagliata serie di proposte al riguardo anche per correggere gli incredibili e macroscopici errori contenuti nella norma che ne rendono impossibile l’applicazione concreta – prosegue Esposto – La pesca sportiva o dilettantistica troppo spesso si trasforma in concorrenza sleale e priva di controlli, a fronte di una pesca professionale ultra regolamentata, per questo riteniamo necessario l’avvio di un sistema che preveda una licenza di pesca, così come previsto per i pescatori delle acque interne, al fine di ottenere una vera valutazione di tale attività nonché, ad esempio, l’istituzione dell’obbligo di eviscerare e decapitare i pesci prima dello sbarco, così da contrastare le vendite illegali presso ristoranti e pescherie”.

“Nel pomeriggio di ieri Lara Servetti – Presidente del Consorzio Porto Peschereccio, ha avviato la consegna dei nuovi magazzini del porto peschereccio di Imperia Oneglia, realizzato dal Comune grazie ad un significativo contributo regionale e con la fattiva collaborazione delle Associazioni. Esempio di come la categoria sappia, quando gli è reso possibile, contribuire al miglioramento e sia disponibile a guardare al futuro con disponibilità al cambiamento contribuendo, con la propria presenza, a qualificare il turismo e tutto il sistema economico”.

Prosegue Gianluigi Granero: “Il contributo alla filiera del turismo e della ristorazione è ben più ampio di quanto non sia il mero fatturato delle imprese di pesca, per questo auspichiamo che sempre di più se ne comprenda l’importanza e se ne valorizzi la presenza a cominciare da una rapida approvazione del regolamento che consentirà l’avviò ed il rafforzamento, anche nella nostra regione, dell’Ittiturismo”.