Cairo Montenotte. Il futuro industriale di Ferrania, oltre alla crisi di Ocv, al centro dell’odierna discussione di giunta in Regione. Il 9 marzo gli assessorati allo sviluppo economico e all’ambiente formalizzeranno le nuove linee guida sulle energie rinnovabili e sull’eolico in Valbormida.
Si tratta di un passo sostanziale per concretizzare quanto già previsto nei mesi scorsi: l’insediamento di un polo produttivo nel settore delle rinnovabili che trovi, in particolare, sviluppo nel mercato dell’eolico.
“Per la produzione di pale eoliche creeremo le condizioni, con modifiche dell’attuale quadro normativo, per sollecitare il potenziale di un mercato importante” afferma l’assessore regionale Renzo Guccinelli, che aggiunge: “Sono obiettivi che intendiamo raggiungere, anche in virtù delle quote che la Regione Liguria è chiamata raggiungere nella produzione di rinnovabili”.
“Si tratta di soluzioni condivise con l’assessore all’ambiente Renata Briano – riferisce Guccinelli – Abbiamo la necessità, industriale e occupazionale, di approfondire e valorizzare l’eolico”.
Sul tavolo c’è l’interesse da parte di un investitore tedesco, come anticipato nei mesi scorsi. Il punto, però, è sempre lo stesso: senza deregulation e agevolazioni, nessuno avrebbe motivo di esporsi in un settore così delicato come quello delle rinnovabili, in una Regione che soltanto ora sta scoprendo l’impiantistica dell’energia pulita.
“Se c’è un investitore leader del settore che si vuole insediare sul territorio, dobbiamo aiutarlo – osserva il governatore regionale Claudio Burlando – Dalla nostra parte, come Regione, c’è la disponibilità di dare agevolazione contemperate alle esigenze occupazioni del territorio. Inoltre possiamo accompagnare i Comuni liguri nella individuazione delle aree per installare gli aerogeneratori”.
Le prospettive del nuovo impianto biodigestore dei Ferrania Ecologia e della nuova cartiera del gruppo Carrara non bastano per i sindacati, che chiedono, ancora una volta, urgenza nelle decisioni generali sull’industria valbormidese dopo sette anni di travaglio. Si avvicina, del resto, un periodo di nuove tensioni sociali alla fine del secondo anno di cassa integrazione straordinaria a novembre.
“La prospettiva dell’eolico in Valbormida, infatti, non costituirebbe un rilancio solo per la vallata, ma per l’intero territorio provinciale savonese che sta vivendo una situazione di protratta sofferenza” commenta il presidente Burlando.
“Va chiesto a Confindustria e Camera di Commercio si volgere un ruolo di raccordo con le organizzazioni sindacali, perché se un’azienda si vuole collocare o ricollocare, dobbiamo aiutarla” conclude Burlando.