Varazze. Il Comune di Varazze, con l’ampliamento della discarica del Boscaccio ed il minor conferimento di rifiuti in discarica determinato anche dall’aumento della raccolta differenziata, dovrà rivedere il proprio contratto di servizio con la Provincia di Savona per la discarica della Ramognina, anche alla luce del progetto da un mln di euro del nuovo capannone per trattenere i rifiuti, considerata l’incidenza del danno ambientale in una zona particolarmente ventosa e con il rischio di spargimento nell’area circostante di sacchetti di plastica o altri residui di rifiuti.
Per la discarica della Romagnina i dati dicono che si è passati da 35 mila m3 di rifiuti conferiti ai 27/28 mila dell’ultimo anno, con una conseguente diminuzione degli introiti per il Comune, che in media incassava ogni anno circa oltre un mln di euro. E con il via libera al Boscaccio (si attende l’ok della Regione) ci sarà anche un problema di prezzi, con la necessità di diminuire le tariffe di conferimento dei rifiuti; altrimenti si prospetta il rischio di perdere anche i due comuni genovesi, Arenzano e Cogoleto, che hanno appena rinnovato il contratto per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella discarica varazzina.
Il conferimento dei rifiuti urbani di Cogoleto e Arenzano alla Ramognina, in un diverso ambito provinciale, è sempre stato motivato dalla vicinanza dell’impianto e quindi dai minori costi di trasporto, costi che potrebbero diventare minori per il Boscaccio a Vado Ligure una volta completato l’ampliamento. Per questo la necessità di rivedere gli accordi con la Provincia, se l’ente provinciale savonese esisterà ancora…
Inoltre, nell’aprile 2017 scadrà l’autorizzazione ambientale per la discarica di Varazze, che potrà completare il suo ciclo fino a quella data: il futuro della “Romagnina” diventerà una “patata bollente” della prossima amministrazione comunale.