Cairo Montenotte. Pino Congiu, segretario provinciale della Uilcem, torna a premere per realizzazione della centrale a biomasse nel territorio cairese, dopo la pronuncia del Consiglio di Stato che impone al Comune di Cairo di rilasciare la concessione edilizia.
“Su Ferrania permangono le gravi preoccupazioni: non abbiamo ancora nessuna risposta sulla cassa integrazione e i lavoratori sono tre mesi che non percepiscono lo stipendio – commenta Congiu – Dall’altro lato c’è la sentenza sui ricorsi sull’impianto a biomasse, che apre appunto la strada alla centrale. Questo è un progetto che va portato avanti, quale impegno sottoscritto fra tutte le parti, anche se la risposta è occupazionale è minima. Pur sempre rafforzerebbe l’insediamento industriale”.
Il Consiglio di Stato ha posto l’ultima parola sulla vertenza che impediva la costruzione dell’impianto da 10 MW nell’ex stabilimento Ferrania. “Non abbiamo mai rinunciato a combattere perché il territorio valbormidese torni ad avere una configurazione industriale degna di questo nome – dice Congiu – Le aree sono molto vaste. Ricordiamoci che all’epoca dell’insolvenza di Ferrania c’erana 863 lavoratori. Oggi ci sono 200 lavoratori che attendono non l’assistenza, che sta per finire, ma un posto di lavoro. Noi riteniamo che la centrale a biomasse debba essere realizzata”.
Si sblocca così l’iter burocratico dell’impianto a biomasse, un progetto che risale all’accordo del 2005 tra l’allora ministro Scajola e il governatore regionale Burlando. “Si prevede l’impiego di 30 dipendenti diretti più l’indotto, visto che l’alimentazione arriverà dalla zona valbormidese” sottolinea Congiu.
“La semplificazione che vedeva la Provincia impegnarsi solo nella logistica e nel turismo si rivela fallimentare. Ci vuole l’industria. Lo ribadiremo nella importante iniziativa unitaria del primo marzo” conclude.