Economia

Cartiera Bormida di Murialdo: i consiglieri provinciali del Pd sollecitano la risoluzione della vertenza

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Murialdo. Il consiglieri provinciali del Partito Democratico Righello, Russo e Lunardon chiedono con forza la risoluzione della vertenza che interessa la cartiera Bormida di Murialdo.

La prima istanza riguarda i 41 lavoratori che attendono dal mese di dicembre il pagamento degli stipendi. La questione sollecitata all’azienda dalle organizzazioni sindacali aveva ottenuto il pronto interessamento della Prefettura di Savona, che in un recente incontro con l’azienda, con i sindaci dei comuni di Murialdo e Millesimo e con le organizzazioni sindacali stesse, aveva visto le dichiarazioni di garanzia dell’azienda rispetto al pagamento delle mensilità arretrate. Un impegno andato a vuoto, visto che ancora ad oggi, nonostante le rassicurazioni ed i solleciti, l’azienda non ha ancora versato un euro delle mensilità pregresse.

Oltre all’emergenza legata alla sofferenza dei lavoratori, i consiglieri democratici del consiglio provinciale pongono ancora una volta la questione di fondo: “siamo in presenza di un’azienda che ha fermato gli impianti di produzione a fronte di un mercato che vede una flessione ma non tale da giustificare la fermata produttiva e la messa in cassa integrazione dei lavoratori, per altro non prontamente prorogata dall’azienda. Ma soprattutto la vertenza ha visto un impegno straordinario della Regione Liguria che ha messo a disposizione della cartiera un finanziamento Filse di 650 mila euro per la realizzazione del nuovo depuratore biologico che, a detta dell’azienda, avrebbe consentito una innalzamento della qualità del prodotto e quindi un allargamento del mercato e della produzione”.

“Il finanziamento, insieme all’impegno straordinario dei sindaci, a partire da quello di Murialdo Bruno Odella, che avevano trovato un possibile accordo con aziende locali per realizzare l’impianto e quindi sboccare il finanziamento regionale, si sono infranti contro l’inerzia della proprietà che non ha risposto con i fatti al supporto straordinario offertogli”.

Secondo Righello, Russo e Lunardon, “l’azienda, non rispondendo alle istanze dei lavoratori e dei sindacati, dei sindaci, dell’unione industriali, della Prefettura e al consistente aiuto offerto dalle istituzioni locali e regionali, si assume per intero le responsabilità di un disastro annunciato. Disastro evitabile se, prontamente l’azienda risponde ricucendo un disegno industriale possibile, di cui il territorio ha fortemente bisogno ed è disposto a supportare”.

Inoltre i consiglieri esortano la Provincia a non lasciare soli i sindaci a gestire le numerose vertenze di crisi aziendali del territorio savonese.