Borgio Verezzi blindata per l’arrivo del procuratore Giancarlo Caselli: ingenti le misure di sicurezza, con oltre cinquanta unità tra Digos, carabinieri e agenti in tenuta antisommossa, alla luce delle contestazioni vibranti che si sono registrate a Genova martedì scorso.
Via Matteotti, che conduce alle sede municipale, è stata bloccata. Mezzi delle forze dell’ordine hanno creato un circuito di protezione nei dintorni dell’edificio municipale.
L’incontro con Caselli, personaggio simbolo della lotta alla criminalità organizzata, era stato da tempo calendarizzato dal Comune di Borgio, che ha aderito alle iniziative dell’associazione “Avviso Pubblico” e alle campagne antimafia promosse da “Libera”.
L’ente è infatti inserito nel novero delle manifestazioni di “100 passi verso Genova”, l’importante attività in ricordo delle vittime della mafia che si chiuderà il 17 marzo Genova e che fa riferimento al film di Marco Tullio Giordana “I 100 passi”, dedicato alla vita e all’omicidio di Peppino Impastato, impegnato nella lotta alla mafia in Sicilia.
All’arrivo del procuratore Caselli nel capoluogo ligure, anche in quell’occasione invitato per presentare il suo libro “Assalto alla Giustizia”, si erano scatenati disordini con gruppi anarchici e anti Tav. Decine di manifestanti avevano urlato slogan, e avevano lasciato su alcuni muri scritte di insulti contro “Caselli boia”.
La Digos genovese è tuttora al lavoro su filmati e foto per identificare gli anarco-insurrezionalisti, che in parte sarebbero legati al movimento no Tav, che hanno generato i disordini di martedì. Saranno denunciati per violazione dell’articolo 18 del Testo Unico di Sicurezza, ossia “manifestazione non autorizzata”, e anche per danneggiamenti: in particolare per aver imbrattato i muri della cattedrale di San Lorenzo e aver rotto le vetrate della Prefettura.





