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Vio (Pd): “Sparate su case chiuse, divieti e forni crematori: triste ritratto dell’Albenga dell’era Guarnieri”

Albenga - Comune - bandiere a mezz'asta

Albenga. “Mauro Aicardi è il risultato di un humus culturale caratterizzato da xenofobia e paura del diverso che è stato alimentato in questi anni da certi, e nemmeno troppo misteriosi, ambienti”: la pensa così Mariangelo Vio, segretario del Pd ingauno, che chiede a gran voce le dimissioni del consigliere leghista autore di un discusso post, rimbalzato su Facebook, sugli immigrati.

“Parole inaccettabili, che non si possono minimizzare né etichettare come semplici dichiarazioni da bar: anche perché nemmeno al bar si dovrebbero dire certe cose – insiste Vio – Sono molto deluso dall’atteggiamento della Lega Nord e, soprattutto, del sindaco che non ha preso le distanze da un fatto gravissimo che, oltretutto, ha avuto eco su un mezzo come Facebook, alla portata dei più giovani e, per questo, facilmente influenzabili”.

“Inoltre, al contrario di Guarnieri, tutta la città ha rifiutato chiaramente quella scandalosa dichiarazione: segno che il primo cittadino è ormai distante dal ‘sentire’ degli albenganesi – prosegue l’esponente Pd – Da quando abbiamo questo sindaco, la nostra città è salita alla ribalta delle cronache nazionali solo per fatti che non ci fanno certamente onore: dalle sparate sulle case chiuse, ai divieti di assembramento, fino ai forni crematori. Non è una bella pubblicità per Albenga, che merita di più”.

“Come mai accaduto tutto ciò? Da dove arriva una frase così grave come quella di Aicardi? Semplice: da un clima xenofobo e basato sulla paura verso gli immigrati che è stato alimentato da ‘qualcuno’ prima, durante e dopo la campagna elettorale. Il sindaco, e una certa parte politica, dovrebbero farsi un esame di coscienza”, conclude Vio. E ora il Pd chiede formalmente un consiglio comunale straordinario ad hoc.

A fare da eco al partito di centrosinistra anche l’Anpi di Albenga, di Leca e l’associazione “Fischia il Vento”, che, come si legge in un comunicato congiunto, “ritengono di dover stigmatizzare con forza e convinzione quanto accaduto. Non si possono rappresentare le istituzioni democratiche, a qualsiasi livello, e nel contempo permettersi esternazioni in libertà che rimandano ad un passato oscuro ed incompatibile con il consesso democratico e che ha costituito l’abisso più aberrante per l’uomo stesso”.

“Per questo – si legge ancora – desta indignazione la difesa d’ufficio del sindaco Rosy Guarnieri e del capogruppo della Lega Nord in Consiglio Comunale, dottor Sergio Savorè. Chi rappresenta Albenga a livello istituzionale, sa, deve sapere e deve ricordare che Albenga è Città decorata al Valor Militare per la Lotta di Liberazione dal Fascismo e Nazismo; Albenga ha pagato il prezzo della Libertà così conquistata e che per quei ‘forni’ assurdamente evocati, sono passati alcuni tra i suoi figli”.