Lettera al direttore

Tirreno Power, fotomontaggio Auschwitz: un figlio di un partigiano scrive all’Anpi

Salve e buona giornata, come sono tutte le giornate dopo il 25 Aprile 1945.

Vi scrivo in quanto da poco tempo ho scoperto della possibilità di potersi iscrivere all’Anpi pur non essendo stati partigiani. Sono figlio di un partigiano decorato ed avendo da pochi mesi scoperto che c’e la possibilità di versare il 5 per mille delle proprie tasse per sostenere l’Anpi, stavo per richiedervi l’iscrizione, quando mi è venuto un dubbio leggendo delle iniziative prese dall’Anpi di Savona che mi hanno fatto dubitare che si trattasse dell’associazione a cui era stato iscritto come partigiano mio Padre fino alla sua Morte. Mi è sorto allora il dubbio che il marchio Anpi Savona fosse stato ceduto ai cinesi così come molti altri brand Italiani. Vi domanderete perchè affermo ciò, ve lo spiego subito. Mi sono chiesto come può l’Anpi Savonese appoggiare una iniziativa come quella adottata dalla associazione uniti per la salute che intende avversare e far chiudere la centrale di Vado ligure. Come può non dire nulla quando membri della associazione suddetta postano foto modificate come quella che raffigura il cartello che era posto all’ingresso del Lager di Auschwitz con sul retro la centrale di Vado ed i suoi camini. Ed ancora, come può schierarsi l’Anpi Savonese contro dei lavoratori.

Mi sono dato una risposta: questa non è certo l’Anpi che ho conosciuto quando con mio padre partecipavo alle iniziative di commemorazione dei caduti e dei deportati, alle feste per la liberazione dai Nazifascisti, alle manifestazioni per combattere chi penalizzava il mondo del lavoro ed i lavoratori, contro i governi che avversavano loro e le loro Famiglie. La storia dell’Anpi, quella vera, quella dei partigiani, quella che ha fatto attribuire a Savona la medaglia d´oro per la resistenza, è la storia di chi anche a Savona andò nelle fabbriche a reclutare partigiani; è la Storia di coloro che difesero le fabbriche dai Nazifascisti; è la storia di chi dalle fabbriche fu deportato nei lager perchè difendeva il lavoro e si opponeva alla tirannide Nazifascista, ed in quelle fabbriche a Savona, a Vado Ligure, a Cairo, a Bragno c’e ne era e tanto di carbone. Forse questo voi non lo sapete né lo ricordate perchè avete ceduto ad altri il vostro marchio, altrimenti non avreste appoggiato coloro che Avversano la ristrutturazione della centrale di Vado Ligure.

Non mi risulta che abbiate mai preso contatti con i lavoratori che operano dentro la Centrale stessa né con i loro Rappresentanti sindacali: da essi avreste appreso che si può utilizzare il carbone per produrre energia elettrica, di cui anche voi fate largo uso, inquinando molto meno rispetto ad oggi. Se aveste ascoltato costoro, non appoggereste certo quelle associazioni destrorse come quelle dei grillini o di uniti per la salute o delle altre associazioni per lo più formate da chi avversa il mondo del lavoro; basta guardare coloro che sempre in minor numero, per fortuna, manifestano di fronte alla centrale di Vado.

Per questi motivi, così come la penserebbe un partigiano come fu mio padre, non aderirò all’Anpi Savonese fino a che non vedrò con i fatti la netta presa di distanza da parte vostra rispetto a chi vuole far chiudere le fabbriche; solo allora tornerò a pensare che l´Anpi sarà tornato a rappresentare di nuovo i valori con cui io sono cresciuto e mi sono formato come uomo e come lavoratore.

In merito al fotomontaggio mi sono anche chiesto come mai dalle istituzioni e dai partiti non sia venuta una levata di scudi contro questa iniziativa ignobile che per altro è stata fatta nel giorno della memoria: la medaglia d´oro alla resistenza, oltre che conservarla in bacheca, bisogna difenderla quotidianamente.

Luigi