Spotorno, “Giorno della Memoria” insieme a Janina Maciaszek

shoa, giornata della memoria

Spotorno. Domani anche a Spotorno viene celebrato il giorno della memoria in sinergia tra Comune e Istituto Comprensivo. Nella prima parte della mattina le classi delle scuola media visioneranno un film inerente il giorno della memoria, seguirà poi un approfondimento collettivo con un ospite che ha vissuto in prima persona la deportazione.

Le classi prime vedranno “Arrivederci ragazzi”, le seconde “La vita è bella”, mentre le terze “Il bambino dal pigiama a righe”. “Per quanto riguarda l’ospite – dice l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Spotorno, Gian Luca Giudice – siamo onorati e orgogliosi di poter ascoltare le parole di Janina Maciaszek”.

Janina Maciaszek è nata a Varsavia il 22 settembre del 1920. Ha conseguito la maturità liceale, ma non ha potuto finire gli studi universitari a causa della guerra. Ha vissuto gli anni dell’occupazione nazista prendendo parte alle insurrezioni dei varsaviani contro il nemico. Deportata in un campo di lavoro in Germania, ha conosciuto il futuro marito e nel 1945 si è trasferita con lui a Vado Ligure. Ora si dedica all’insegnamento volontario nell’università delle tre età. Nel 2010 ha scritto anche un romanzo, La poltrona di Kazia.

“Con la presenza del neo sindaco dei ragazzi, Andrea Perrotta, si configura una situazione perfetta per cui la testimonianza di Janina potrà essere raccolta dal giovane sindaco, assimilata e fatta propria per non dimenticare. Con questo pensiamo di centrare in pieno il senso del giorno della memoria”, dice Giudice.

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita dal Parlamento italiano dal 2000. L’Italia ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (maggiormente nota con il suo nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista.