Cronaca

Nel Savonese fisco e finanza incrociano i dati per scovare i falsi poveri: accertamenti su Isee, yacht e supercar

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Provincia. Non si può parlare di un “effetto Cortina” sul Savonese, perché la stretta della guardia di finanza sui grandi evasori è già in atto da novembre. Le fiamme gialle, infatti, più che operare a blitz, stanno vagliando e incrociando i dati per smascherare i cosiddetti falsi poveri. Sono in corso di valutazione le informazioni su consistenze patrimoniali e bancarie che si presentano come incongruenti rispetto ai redditi di fatto percepiti ed al tenore di vita condotto. In questo senso il fisco si appoggia, anche, ai riscontri forniti dai Comuni. E le verifiche si concentrano in particolar modo sui possessori di auto e barche di lusso.

Nelle giornate dell’Epifania i controlli negli esercizi commerciali sono stati quelli di routine durante i festivi, focalizzati nella fascia litoranea turistica. Ma la sensazione è che qualcosa si preveda per i prossimi giorni, all’esito delle osservazioni sui dati che misurano la ricchezza effettiva rispetto a quella dichiarata. Per ora, l’episodio eclatante risale a due settimane fa, quando a finire nel mirino dei baschi verdi sono stati due coniugi denunciati dalla tenenza di Albenga per aver indebitamente e ripetutamente usufruito di prestazioni sociali agevolate, beneficiando di sostegni al reddito da parte del Comune e dell’Inps, senza averne alcun diritto.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la coppia aveva autocertificato redditi e saldi di conto corrente pari a zero, nonostante la disponibilità di due Suv Bmw e jeep di grossa cilindrata ed entrate mensili per circa 3 mila euro, derivanti dallo svolgimento di un’attività imprenditoriale nel settore edile e comprovati dalle risultanze degli accertamenti bancari.

Le indagini hanno poi rivelato che i due da tempo usufruivano indebitamente dei buoni mensa rilasciati in forma gratuita dal Comune per le esigenze scolastiche della loro figlia, ma anche di una carta acquisti, social card, sulla quale ogni mese venivano accreditati 50 euro da spendere presso gli esercizi commerciali. In sede di autocertificazione ai fini Isee, i coniugi avevano falsamente attestato di non avere redditi e per questo sia il Comune di residenza che l’Inps avevano tempestivamente attivato le erogazioni previste per le famiglie che versano in stato di bisogno.

A volte chi usufruisce di sconti e aiuti su asili nido e università per i figli, assistenza a domicilio per gli anziani o tessere dell’autobus e bollette di luce e gas a prezzi ridotti, non ha nulla in banca. Da questo punto di vista l’Isee è in grado di fotografare allo stesso tempo reddito e patrimonio mobiliare e immobiliare del contribuente singolo o della sua famiglia. L’incongruenza tra bassi redditi ed elevati patrimoni non di rado riflette fenomeni di evasione. Ecco quindi che i controlli del fisco, anche nel Savonese, si concentrano sui possessori di beni di lusso. Il lavoro di approfondimento è concentrato sul bacino di raccolta delle informazioni su chi beneficia di cosa, inviate dagli enti erogatori, ossia Comuni e Regioni.