Cronaca

La protesta degli autotrasportatori paralizza il casello di Albenga: l’odissea sulle strade ponentine

Albenga. La protesta degli autotrasportatori continua, così come i disagi e le code su strade e nei pressi dei caselli autostradali. Quella immortalata da questi scatti è la situazione al casello di Albenga alle 9 di questa mattina: veicoli in coda in attesa che si apra un varco per poter raggiungere la propria destinazione.

Lo svincolo è stato chiuso in uscita (resta invece agibile in entrata), mentre sul posto si sono riunite le forze dell’ordine per monitorare la manifestazione. Gli aderenti alla protesta indetta da Trasporto Unito bloccano i camion in uscita ma lasciano passare a poco a poco le auto. Nelle prossime ore si prevede un aumento del numero dei tir in zona con conseguente aggravamento della “paralisi”.

Una paralisi che vede automobilisti impiegare più di trenta minuti per percorrere il breve tratto che, dall’ospedale ingauno, porta all’accesso all’autostrada. Un’odissea che, per molti di loro, inizia già dalla trafficatissima via Aurelia, spesso intasata a causa di lavori e rallentamenti. L’esempio più lampante è il tratto tra Ceriale e Borghetto Santo Spirito con i tre cantieri aperti per la posa delle condotte della nuova rete fognaria, per non parlare del “tappo” che si forma quotidianamento su Capo Santo Spirito dove proseguono i lavori per il completamento della passerella a sbalzo sul mare con il senso unico alternato: ecco, tentare oggi di dribblare le classiche code che si formano qui prendendo l’A10 in direzione Albenga equivale ad un “suicidio” che molti automobilisti raccontano, con frustrazione, dalle pagine di Facebook.

Intanto, dal fronte dei manifestanti, arriva una nota di Trasporto Unito che commenta il grave fatto accaduto ad Asti, sulla statale 10, dove un camionista 45enne è stato investito, in un tragico incidente, da una collega che non partecipava alla manifestazione. “Il dramma che si è consumato sulla statale di Asti chiama in causa molte e precise responsabilità. Trasportounito che ha proclamato il fermo, ha convocato d’urgenza il direttivo di categoria per assumere decisioni in grado sin da subito di stemperare la tensione e scongiurare il rischio di qualsiasi forma di protesta violenta”.

“In queste ore – afferma Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – dobbiamo solo stringerci alla famiglia in un lutto gravissimo. Invitiamo anche le autorità e le forze di polizia a non assumere decisioni che esasperino la tensione. Decisioni di cui dovranno altrimenti rispondere”.