Carcare. Nuovo intervento dell’assessore all’ambiente del Comune di Carcare Francesco Legario sul progetto del biodigestore nella aree di Ferrania. Nel mirino dell’esponente carcarese le affermazioni del sindaco di Cairo Fulvio Briano, che aveva nuovamente attaccato la posizione assunta in sede di Consiglio comunale.
“Il nostro Consiglio comunale è formato da persone elette, democraticamente, dai Carcaresi che hanno dimostrato di saper pensare con il proprio cervello e decidere del futuro del loro paese, anche in maniera bipartisan quando si rende necessario – afferma Legario -. In Consiglio, e prima in commissione, sono intervenuti, proprio nel rispetto dei principi in cui credo, un rappresentante degli ambientalisti ed uno della società che ha proposto il progetto che hanno esposto le rispettive ragioni. Dopo un acceso ed interessante dibattito che ha coinvolto quasi tutti i consiglieri si è votato, e 15 consiglieri su 16 – uno si è astenuto – hanno approvato la mozione sul no al biodigestore”.
“Le ragioni della contrarietà all’impianto sono molto semplici, intanto le dimensioni dell’impianto che ridurrebbero la Valle Bormida ad un ricettacolo di smaltimento rifiuti provenienti non solo dalla Provincia di Savona ma anche dalle province limitrofe. Un prezzo troppo alto da pagare, se rapportato all’ininfluente offerta occupazionale di 8 posti di lavoro che l’impianto garantisce. Ci tengo ancora una volta a mettere in evidenza il permanere del problema occupazionale reale legato ai 225 cassaintegrati Ferrania, che non hanno ancora ricevuto risposte concrete al riguardo”.
“Come si permette Briano di definire tutto ciò un teatrino di marionette, assurgendosi a censore delle decisioni liberamente prese da un intero Consiglio comunale, solo perché non le condivide, offendendo così le coscienze ed il libero arbitrio di coloro che ne fanno parte, e di conseguenza i cittadini di Carcare che li hanno eletti. Mi verrebbe da dire questa è la democrazia non puoi farci niente…Le scelte fatta dal Consiglio comunale cui appartengo sono nate dalla volontà di confronto che deve esistere alla base delle scelte che avranno un così forte impatto sulla salute e la qualità della vita dei cittadini della nostra valle”.
“Ma pare che sia proprio il confronto ad essere evitato dal sindaco di Cairo che ha la pretesa di imporre ai suoi cittadini un impianto come quello del biodigestore senza nemmeno investire il suo Consiglio comunale, formato dai consiglieri eletti dai cairesi. E’ davvero paradossale che proprio lui ricerchi con forza il dibattito democratico visto che proprio grazie alle regole della rappresentanza elettiva dei cittadini lui è sindaco e ciò, legittimamente tengo a precisarlo, per lo 0,00057 % dei voti – 19 su 11.000 aventi diritto al voto circa – tre famiglie, insomma, che non sono andate a votare. Mi sa però, caro sindaco, che a continuare così la prossima primavera quelle tre famiglie non solo andranno ma correranno a votare così come molte moltissime altre per esprimere ciò che pensano sul tuo operato, ed allora vedremo chi ha avuto ragione nelle proprie scelte” conclude l’assessore Legario.