Savona. Non si ferma l’indagine della Procura di Savona sul fallimento del Savona Calcio. Ieri gli uomini della guardia di Finanza del nucleo di polizia tributaria si sono presentati allo stadio Bacigalupo, nella sede della società, per incontrare il curatore fallimentare Alberto Marchese (nominato dal giudice delegato Davide Atzeni) e sequestrare diversa documentazione contabile. Alla fine sono stati tre gli scatoloni riempiti di carte che ora sono al vaglio delle fiamme gialle.
Sul sequestro il riserbo è massimo e dalla Procura arriva solo un “no comment”. Al momento il fascicolo relativo al Savona Calcio resta aperto come “modello 45”, quello cioè degli “atti non costituenti notizia di reato”. L’indagine della Procura vuole chiarire se è possibile individuare delle responsabilità penali attorno alla gestione societaria del Savona.
In particolare a finire nel mirino dei magistrati è la questione dei lavori dell’avanstadio per i quali era stato acceso un mutuo da 145 mila euro le cui rate vengono onorate dal Comune. Nonostante i versamenti di Palazzo Sisto, però, la società Arcadia, esecutrice dell’intervento, non risulta essere stata saldata. Uno degli aspetti da chiarire è proprio che fine abbiano fatto questi soldi.