Tutti i segreti della scatola nera della nave Costa Concordia saranno svelati da un incidente probatorio. La Procura lo ha richiesto al gip di Grosseto come atto irripetibile capace di rivelare come e perché il comandante Francesco Schettino diresse la sua nave su una rotta sbagliata e poi non riuscì a governarla dopo aver impattato gli scogli.
I sistemi elettronici della scatola nera hanno registrato le tracce della rotta, gli orari delle comunicazioni interne alla nave ed esterni, gli allarmi dati ed i “default” tecnici seguiti all’incidente navale e alle gravissime avarie subite dalle sale macchine. Ma la scatola nera (con questa definizione si indica un complessivo sistema di monitoraggio elettronico delle attività tecniche svolte sulla nave) in plancia di comando svolge anche una funzione di “intercettazione ambientale”.
“Sente” e “vede” chi è presente e cosa sta facendo e dicendo. Il comandante Schettino, al gip, durante l’interrogatorio di garanzia, ha detto che in plancia c’erano cinque ufficiali più lui stesso. Cosa si dissero durante la fase precedente all’impatto contro lo scoglio delle “Scole”? E poi che cosa durante l’emergenza?
La scatola nera potrà rivelare proprio come fu governata la nave la sera del 13 gennaio. Non solo, nel dettaglio potrà far emergere se il comandante Schettino la conduceva ad alta velocità e se sbagliò rotta. Tanti gli interrogativi a cui l’incidente probatorio darà risposte ferme grazie a un dettagliato esame tecnico dei sistemi installati sulla nave, l’Automatic identication system (Ais) e il Vdr (voice data recorder e voyager data recorder).
Sarà un incidente probatorio cui avranno diritto di farsi rappresentare da propri esperti oltre 4.200 parti offese, ossia le persone a bordo che provenivano da decine di Paesi diversi. Serviranno alcuni mesi per organizzarlo. Nonostante la precisione che ci si aspetta da un maxi-esame di questo genere, tuttavia, non potrà comunque da solo consentire di risalire alle cause prime dell’errore umano del comandante della nave. Un errore che sarà possibile accertare solo attraverso il racconto dei testimoni, fra cui gli ufficiali presenti in plancia.
Alla Procura di Grosseto, intanto, c’è stato un lungo vertice nel pomeriggio tra gli inquirenti, mentre è slittata rispetto alle previsioni la presentazione del ricorso al tribunale del riesame di Firenze, contro l’ordinanza del gip che ha portato alla scarcerazione di Schettino. Invece, non attrarrebbe molto l’interesse degli inquirenti la donna moldava vista con il comandante Schettino quella sera, Domnica Cermotan. Anche se lei si è detta pronta a farsi ascoltare.
Nel frattempo, il presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras, al termine della riunione all’unità di crisi della protezione civile, ha dichiarato: “Da questa sera, con la nomina di Gabrielli a commissario abbiamo l’ulteriore garanzia che la macchina per l’emergenza girerà a pieno regime”.