Si è conclusa la prima fase dell’operazione “Bunker” da parte della società olandese Smit Salvage, incaricata da Costa Crociere di liberare il relitto della Costa Concordia dalle 2.400 tonnellate di IFO380 contenuta nelle 23 casse carburante della nave.
La prima fase dell’operazione è consistita nel posizionare panne assorbenti d’altura in tre cerchi concentrici che chiudono la nave in una barriera in grado di evitare la migrazione di macchie d’idrocarburi.
In attesa che arrivi la nave cisterna che accoglierà il carburante, si stanno completando i dettagli della seconda fase quando i sub collegheranno alle casse le bocchette d’aspirazione e contribuzione acqua dallo scafo. Massima attenzione sarà dedicata alle casse vicine alla sala macchina, più difficili da raggiungere.
Pronto il pool di navi antinquinamento che assisteranno alle operazioni: da Castalia a nave Orione, la nave della marina militare che ospiterà a bordo uno speciale macchinario in grado di separare l’idrocarburo dall’acqua in tempo reale.
Intanto, i palombari del gos della Marina Militare hanno concluso l’operazione di apertura varchi sul ponte 5 del relitto. Dopo le due esplosioni, e operata una prima ricognizione, i varchi sono adesso pronti per consentire la perlustrazione dei locali dove, secondo alcune testimonianze, si trovavano molti dei passeggeri della Concordia al momento dell’evacuazione.