Ceriale. E’ balzato agli onori delle cronache questa estate con la sua crociata contro papponi e prostitute lungo l’Aurelia, fra Ceriale e Albenga. Ora, Luigi Tenderini, a capo del Comitato di Controllo cittadino di Ceriale, se la prende con il suo paese che definisce diviso e senza prospettive future. Di qui la proposta provocatoria di essere annessi alla vicina Albenga.
“Il declino di Ceriale è sotto gli occhi di tutti da qualsiasi angolazione la si guardi – esordisce Tenderini – E’ un paese diviso non solo in frazioni, come Peagna, così silenziosa ed elegante in sé però priva di qualsiasi servizio primario e non valorizzata, ma diviso anche in famiglie coinvolte in dispute e liti secolari. Contiamo 4 sacerdoti con 4 chiese nel raggio di un chilometro. Voglio ricordare l’ecomostro di Sant’Eugenio: l’unico edificio adibito a luogo di Culto incompiuto dagli anni ’70”.
“La Pro Loco, i Bagni Marini, il Civ, la Croce Rossa, la Fiera del Libro ligure di Peagna, le Suore che si occupano dei Minori, la Casa dei Circoli, il Civico 75 sono realtà presenti ed attive ma che tra loro non comunicano e non interagiscono… ognuno per la sua strada! – dice ancora Tenderini – La farmacia comunale è a rischio chiusura per l’incapacità politica di gestione e, di conseguenza, un sempre più scarso finanziamento ai servizi sociali, già alle prese con i tagli. Infine ma non meno importante siamo dominati da una politica condotta avidamente dai costruttori e dai contadini. Tutto questo ha portato ad una fuga delle attività commerciali, un tempo fiorenti; l’ultima in ordine di tempo la lavanderia nel caruggio, già abbandonato a se stesso da tempo. Insomma, ci manca un comune denominatore, un filo conduttore, in poche parole manca un’anima!”.
“In questo contesto proponiamo come Comitato qualche spunto ove attingere e discutere: istituzione di una vera festa del paese in grado di unire 4000 anime, rendendoci un po’ più civili ed accoglienti; nascita di un giornalino mensile, magari promosso e finanziato dai commercianti stessi; un campo da bocce sulla spiaggia comunale di San Sebastiano gestito direttamente dal Circolo Anziani (sono 4 anni che lo chiediamo). Dovevano fare il centro sanitario e sportivo con il Palazzetto dello Sport: né uno né l’altro. Il muraglione del Cimitero è a rischio crollo e a breve avremo una passeggiata a sbalzo sul Capo che non sarà utilizzabile per i cerialesi, ed il futuro delle attività rimaste non solo è incerto, per via di una crisi sempre più sentita, ma è a rischio, dopo un anno di infiniti e scoordinati cantieri lungo l’Aurelia, che avremo ancora a lungo”.
“Siamo molto preoccupati per il nuovo quartiere che doveva nascere ai confini con Albenga, la cosiddetta T1, sbandierato con orgoglio nell’ultima campagna elettorale insieme all’inizio dei lavori per il porto: il primo è sotto sequestro e l’altro è in stallo perenne – sottolinea – Chiediamo la riapertura immediata dell’ex albergo Torelli. Chiediamo al Comune il ripristino del Campeggio alla Pineta, simbolo e traino del turismo degli anni ’60. Chiediamo il rifacimento ed il rialzo della passeggiata lungo il mare, come ben han fatto i nostri vicini loanesi e pietresi. Chiediamo a gran voce iniziative ed investimenti sul turismo e attrattive competitive che richiamino turisti”.
“Il Comitato ha alzato la voce in questi anni con coraggio e la volontà di scendere in piazza tra la gente, anche quando il sindaco ha deliberato che né noi né altri potevano utilizzare piazza della Vittoria, con una censura senza precedenti – dice ancora Tenderini – Quest’estate siamo finiti sui telegiornali e sulla stampa nazionale per la singolare lotta contro la prostituzione che ci vede, insieme ad Albenga, antica meta del turismo sessuale da strada. La vittoria però di averle ‘cacciate’ dal centro del paese è stata condivisa dal corpo dei carabinieri e dai nostri vigili che con lodevole impegno ed efficacia hanno contribuito e contribuiscono a ridurre il fenomeno. La lettera del Capo dello Stato Napolitano ai cerialesi, ora il paese deve ripartire anche se non si vedono volti nuovi nel panorama politico”.
“Mi domando se non sia il caso di fare un referendum cittadino per poter essere annessi ad Albenga. In periodi così duri di tagli e sacrifici forse gioverebbe a tutti: una caserma sola dei carabinieri, una stazione unitaria dei Vigili Urbani, un Ufficio Tecnico e un parlamentino unico. Chissà, la sfida è aperta”, conclude Tenderini.

