La quota di persone in stato d’indigenza è risultata nel 2010 pari al 14,4%, in aumento di un punto percentuale rispetto al 2008. Tale quota supera il 40 per cento tra i cittadini stranieri. E’ quanto rileva Bankitalia nell’indagine “I bilanci delle famiglie italiane nell’anno 2010”.
Secondo quanto rilevato dalla Banca d’Italia, il 10% delle famiglie più ricche possiede il 45,9% della ricchezza netta familiare totale (44,3% nel 2008). La concentrazione della ricchezza, misurata in base all’indice di Gini, e’ risultata pari a 0,62, in lieve aumento rispetto alla precedente rilevazione del 2008 (0,61). Nell’indagine, poi, si indica la percentuale di famiglie indebitate: il dato è pari al 27,7 per cento. L’indebitamento, come in passato, risulta più diffuso tra le famiglie a reddito medio-alto, con capofamiglia di età inferiore ai 55 anni, lavoratore indipendente o con elevato titolo di studio.
Le passività sono costituite in larga parte da mutui per l’acquisto e per la ristrutturazione di immobili. Il debito residuo per le famiglie che usufruiscono di almeno un finanziamento corrisponde in media a poco più di un’annualità di reddito; il valore sale a quasi due annualità considerando le sole famiglie con mutui per l’acquisto di immobili. L’incidenza mediana della rata annuale complessiva per il rimborso dei prestiti sul reddito familiare è del 12,4 per cento. La vulnerabilità finanziaria, convenzionalmente identificata da una rata per il rimborso dei prestiti superiore al 30 per cento del reddito, riguarda l’11,1 per cento dei nuclei indebitati e si concentra presso le famiglie con entrate modeste. Il fenomeno appare stabile rispetto al passato.