Politica

Albenga, il sindaco Guarnieri su Aicardi (“non è razzista”) e sul progetto delle megatorri (“prevarrà l’interesse pubblico”)

Albenga. Rosy Guarnieri ne ha per tutti e non lesina parole schiette, in questo frangente delicato della maggioranza. Da una parte la “sparata” del consigliere Mauro Aicardi finito nell’occhio del ciclone per una battuta contro gli immigrati stranieri postata su Facebook, a commento di un articolo di IVG.it condiviso da un utente sul social network. Dall’altra l’uscita di scena di Silvio Cangialosi che ha rimesso le deleghe all’edilizia popolare e alle politiche abitative al sindaco; ex esponente della Lega Nord, ora in forza all’Udc, il più votato tra gli esponenti del Carroccio alle scorse amministrative, Cangialosi ha sancito così la rottura definitiva con il primo cittadino.

La “zarina verde” fa scudo al suo consigliere e collega di partito: “Questo feroce attacco nei confronti di Mauro Aicardi è eccessivo, strumentale e ingiustificato – dichiara oggi – Se ne è reso conto anche chi lo conosce a malapena. Chi, come me, lo conosce da tempo sa che il consigliere Aicardi è una persona briosa e genuina, che per il suo essere spontaneo, magari sentendosi tra amici, esprime concetti, volutamente provocatori, il cui significato è del tutto diverso da quello percepito”.

L’agricoltore di San Fedele aveva sollevato il polverone per avere commentato l’articolo sull’arresto di un marocchino con la frase “Servono i forni”. Precisa il sindaco Guarnieri: “Non è un razzista, non è un violento: Mauro Aicardi è un ottimo marito e padre di famiglia, un bravo amministratore, un individuo leale e sincero che rispetta le idee di tutti coloro che rispettano le leggi. In un impeto di irritazione nei riguardi di coloro che delinquono, di chi con arroganza fa uso delle debolezze delle persone creando disagi sociali, ha usato un’espressione forte. Se ne è subito reso conto e ha immediatamente chiarito il suo pensiero”.

“E’ sbagliato, ingiusto e scorretto – aggiunge il primo cittadino – accanirsi su di lui e ingigantire la vicenda attribuendole significati che non ha e che non ha mai avuto. Resta la sua forte opposizione alla criminalità, alla clandestinità e ad ogni forma di illegalità che crea disagi sociali, e in questo è al mio fianco”.

La scazzottata con Nicola Podio, dibattendo di urbanistica, sarebbe stata l’ultima goccia: di qui la decisione secca di Cangialosi. O non proprio secca, visto che il diretto interessato sperava di aprire una verifica dell’esecutivo. Invece il sindaco lo ha sollevato dall’incarico, accettando la remissione delle deleghe. “E’ stata una rinuncia quasi strategica, poco prima di un importante incontro sulle case popolari che ha ovviamente disertato. Non posso obbligare qualcuno a lavorare, se non ne ha l’intenzione, o a mantenere un incarico che non vuole” controbatte Rosy Guarnieri.

Il sindaco non lascia passare neppure le dichiarazioni di Roberto Schneck, assessore provinciale ed ex vicesindaco ingauno, sull’operazione urbanistica di via Dalmazia, che prevede due megatorri dove è ubicata la sede dell’Ortofrutticola. L’architetto passato a Palazzo Nervi ha dichiarato perplessità sul progetto.

“Tengo a precisare e a ribadire le tre regole auree fondamentali che contraddistinguono da sempre la mia amministrazione – replica Rosy Guarnieri – Far prevalere sempre l’interesse pubblico; rispetto assoluto dei diritti del privato; promuovere una politica trasparente e coerente con le linee programmatiche che i cittadini hanno approvato e condiviso con il proprio voto. Prendiamo le distanze da chi vuol far parte di partiti trasversali e da chi, affetto da ‘candidite’, vuole organizzare matrimoni politici contro natura”.

L’affondo è duro. “Non mi farò certo dettare la linea da chi tenta di vanificare tutti i buoni propositi di chi è stato eletto dal popolo, da chi ha perso le elezioni, o da chi ha salutato la nostra squadra. Da domani, come sempre, ritornerò a lavorare per la mia gente, noncurante delle sterili critiche di coloro che non hanno condiviso il mio programma amministrativo, e di chi lo ha invece abbandonato in anticipo” conclude il sindaco.