Savona, Roberto Nicolick attacca il Comune: “La sepoltura pomeridiana è ammessa solo agli ex partigiani”

Savona - cimitero Zinola

Savona. Roberto Nicolick, ex consigliere di Savona, mette in luce una questione relativa alla sepoltura di un partigiano nel cimitero di Zinola, evidenziando, a suo modo di vedere, una diversità di trattamento rispetto ad altri cittadini.

“Una signora – spiega Nicolick -, moglie di un savonese defunto, qualche anno fa si vede rifiutare la sepoltura al cimitero di Savona perché da effettuarsi nel pomeriggio, e nel pomeriggio le inumazioni non si fanno. Rassegnata e addolorata la donna accetta la dura legge, sed lex”. 

“Qualche tempo dopo – prosegue -, la stessa signora assiste stupita ad una sepoltura pomeridiana di una salma, con tanto di cerimonia e canti della resistenza. Il morto era un ex partigiano neppure savonese e quindi senza un regolare diritto di sepoltura presso il campo di Zinola”.

“Leggo una fortissima ed ingiusta difformità di atteggiamento – sottolinea Nicolick -, tenuta dalla amministrazione comunale di Savona, a fronte di due sepolture pomeridiane di due persone diverse, appunto diverse, forse troppo diverse”.

“Ma la diversità – afferma – e quindi la non eguaglianza davanti alla legge, l’ha creata proprio chi doveva fare rispettare questa legge e cioè il sindaco Federico Berruti, il quale ha dato il nulla osta alla sepoltura pomeridiana in base a motivi ‘umanitari’. Inoltre, sempre il suddetto sindaco, esprime una forte irritazione nei confronti della divulgazione della notizia di questa sua palese difformità di atteggiamento”.

“In effetti, di fronte all’opinione pubblica – spiega Nicolick -, abbiamo due salme, una di serie A e l’altra di serie B, con trattamenti decisamente disuguali, anche se di fronte alla morte siamo o meglio dovremmo essere tutti identici, quindi né ricchi e né poveri, né istruiti e né ignoranti, né belli e né brutti, e il fatto di essere stato in passato un partigiano non dovrebbe essere un titolo preferenziale che permetta di bypassare la legge”.

“A meno che – prosegue -, e qui mi sorge il dubbio, proprio il fatto di essere stato un partigiano, in una città come Savona, con una amministrazione come questa e di un certo colore politico, non sia realmente un titolo di merito e quindi dia luogo a privilegi di dubbia legittimità, e all’opposto sia un demerito non esserlo stato”.

“Alimentare questi dubbi non è bello – dichiara Nicolick – e soprattutto fare figli e figliastri in base a certe qualifiche non fa onore ad un Sindaco che dovrebbe essere il sindaco di tutti, ex partigiani e non, altrimenti molti troverebbero da ridire. Forse il signor sindaco invece di irritarsi per la pentola senza il coperchio, dovrebbe chiedere scusa alla vedova del cittadino discriminato e quindi di serie B e fare ammenda per un comportamento un po troppo discordante su due casi umani e normativi troppo simili”.

“Inoltre mi sorge un altro dubbio non da poco: se nel pomeriggio non sono ammesse le sepolture chi ha pagato gli eventuali straordinari al personale cimiteriale? Il Comune e quindi noi tutti – conclude -, oppure il sindaco di tasca sua?”.