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Savona Calcio, lo sfogo di Cavaliere: “Giocatori senza casa, qualcuno dopo Natale potrebbe non tornare”

Salvatore Cavaliere

Savona. “Insieme al mister abbiamo incontrato questa mattina il giudice Davide Atzeni in tribunale: era un momento molto impegnativo e abbiamo avuto solo due minuti a disposizione. Ci ha detto che non ha ancora visionato le carte, ma che lo farà a breve e che prima di decidere sul futuro del fallimento deve leggere i documenti. Sappiamo che il gruppo dei torinesi ha presentato della documentazione per un concordato preventivo. Il giudice darà poi seguito all’iter burocratico”. Così il team manager dei biancoblù Salvatore Cavaliere sintetizza la visita odiera al quarto piano del Palazzo di Giustizia.

“Noi tempo non ne abbiamo più – ribadisce Cavaliere – Domenica giochiamo l’ultima partita regionale di andata contro il Cuneo e alla sera per contratto i giocatori andranno a casa. Quando rientreranno il 27 mattina per riprendere gli allenamenti, se rientreranno, i ragazzi non sapranno dove andare a dormire, poiché i proprietari gli chiederanno di lasciare le chiavi. Rischiamo di non aver più a disposizione le case”.

Il presidente Fabrizio Oggianu tenta ancora la strada degli interlocutori piemontesi, che sarebbero disponibili a farsi avanti con il concordato preventivo. Sarebbe Fausto Lipari, titolare delle quote di maggioranza della società attraverso la General Brokings, a premere per questa soluzione, evidentemente la più ghiotta dal punto di vista finanziario. E Oggianu sarà domani dal giudice Atzeni, accompagnato dal commercialista Giovanni Acatte.

Per mister Ninni Corda e il team manager, però, i problemi urgenti hanno mandato la pazienza al capolinea e i due continuano a guardare con diffidenza ipotesi che non siano la dichiarazione di fallimento. Entrambi nel pomeriggio hanno parlato con la squadra. “Qualcuno dei giocatori potrebbe anche decidere di non tornare. Al momento i calciatori hanno deciso di rimanere, ma le condizioni sono dure poiché è da maggio che molti non prendono un centesimo” osserva Cavaliere.

“Fino ad oggi – prosegue – siamo in piedi grazie ai club Gazzano e Valbormida che ci stanno sostenendo per le spese delle trasferte e alcuni spese di gestione e del magazzino medico. Avessi la bacchetta magica, la userei senza chiedere aiuto a nessuno, ma non sono Moratti o Agnelli e per me è molto difficile. Servono persone che abbiano a cuore la situazione societaria, servono persone serie, non possiamo arrivare a maggio in questa situazione”.

“Non possiamo di certo chiedere ai cittadini i soldi per andare in trasferta. Poi ci sono le spese quotidiane, luce e gas, che abbiamo pagato grazie ai tifosi. Servono risposte concrete. Ai torinesi chiedo di mettersi in contatto con noi per dirci cosa ci aspetta, ma finora non sappiano nulla di questi personaggi se non da interviste dei giornali. Diteci cosa dobbiamo fare. Quello che conta è la maglia: e la maglia non è il corollario. Cavaliere e Corda possono andare anche via, ma l’importante è salvare questa squadra” conclude il team manager.