Cronaca

Finalborgo, via Becchignolo: il vento abbatte le transenne del cantiere sottoposto a sequestro penale. I cittadini “vigilano”

Finale L. Non c’è pace per il cantiere di via Becchignolo, a Finalborgo, posto sotto sequestro penale nel maggio scorso.

Ad infierire, in questi giorni, è stato il vento che ha divelto transenne e protezioni lasciando una zona “sensibile” alla mercé di chiunque passasse in zona. Una situazione segnalata dai cittadini che da tempo vivono i disagi collegati al cantiere tanto discusso.

“Ora chiunque può entrare qui e portare via ciò che vuole – dicono i residenti – Guardi il gabbiotto, ha le chiavi attaccate alla porta e chiunque potrebbe entrarvi e curiosare tra documenti o oggetti importanti anche per le indagini in corso, no? E anche i bimbi potrebbero accedere magari ferendosi con ferri e attrezzi abbandonati in loco”. Dalla polizia municipale finalese fanno comunque sapere di aver segnalato la situazione alla ditta che, a breve, dovrebbe rispristinare il tutto.

Ad apporre i sigilli al cantiere di via Becchignolo, su disposizione della Procura della Repubblica, sono stati gli uomini della Forestale di Calice Ligure. La motivazione è da collegare ad una non corretta procedura nello smaltimento di terra residua della demolizione del vecchio edificio che si trovava in loco.

E’ questo l’ultimo capitolo di una vicenda “franata” – nel senso letterale del termine – il 4 maggio del 2010 quando uno smottamento interessò la zona portando al temporaneo sgombero di quattro famiglie e alla chiusura della via che, ancora oggi, costringe gli abitanti a percorrere una strada alternativa e decisamente più scomoda per raggiungere le proprie abitazioni. Da allora i residenti non si stancano di denunciare i disagi subiti, non solo in questo ultimo anno, ma anche nei tre precedenti a causa della presenza del “cantiere-lumaca” che, di fatto, è rimasto abbandonato a se stesso per lungo tempo senza un’apparente motivazione.