Cronaca

Caso firme false, Vaccarezza e “soci” rinviati a giudizio. Per il presidente cade l’accusa di concorso in falsificazione

Savona. Tutti rinviati a giudizio: questa la decisione del gup Donatella Aschero in merito agli indagati sul caso delle firme false alle elezioni provinciali del 2009.

Tra questi, il presidente della Provincia, Angelo Vaccarezza, che dovrà rispondere dell’accusa di concorso morale in soppressione e sostituzione degli elenchi ma non di quella relativa al concorso morale nella falsificazione degli elenchi (che è stata stralciata).

L’udienza odierna è durata circa tre ore con le repliche dell’accusa e della difesa che hanno praticamente mantenuto invariata la propria linea senza aggiungere nulla di nuovo circa i contorni della vicenda. La discussione si è protratta in particolare per quattro decreti autorizzativi di intercettazioni che riguardavano alcuni politici: gli assesori albenganesi Eraldo Ciangherotti e Diego Distilo, Angelo Barbero (all’epoca dei fatti coordinatore elettorale del Pdl) e Barberis.

Oltre a Vaccarezza sono coinvolti: Guido Lugani (coordinatore giovanile provinciale e vicepresidente di Ecoalbenga), Teresiano De Franceschi, medico e primo dei non eletti in Consiglio provinciale per il Pdl nel collegio Albenga 1, Mauro De Michelis, ex coordinatore pdl di Andora, Roberto Schneck (neo assessore provinciale ed ex vicesindaco di Albenga), Bruno Robello De Filippis (capogruppo Pdl in Consiglio comunale ad Albenga e consigliere con delega a Cultura e società partecipate), Gianfranco Sasso (vicepresidente del Consiglio provinciale), Angelo Barbero (Pdl Albenga) e i militanti Marco Paniccia e Cosetta La Mantia. Per loro le accuse (in concorso ed a vario titolo) vanno dall’avallo irregolare delle liste di candidati, alla falsificazione delle firme dei presentatori.

L’avvocato Mario David Mascia non ha nascosto la sua soddisfazione sottolineando che il Presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza “è stato completamente scagionato dall’accusa di avere concorso alla formazione di elenchi di liste con firme false”. “Infatti il Giudice Dott.ssa Donatella Aschero ha pronunciato una sentenza di non luogo a procedere per il reato di concorso di falso in atto pubblico ed è stato necessario riformulare il capo d’ imputazione relativo al reato elettorale per separare la posizione del Presidente Vaccarezza rispetto a quella di coloro che avrebbero, stando alla tesi dell’accusa, formato le liste di elettori con firme false” ha commentato il legale.

La battaglia in aula proseguirà il prossimo 12 giugno 2012, con la prima udienza del procedimento penale che si svolgerà presso il Tribunale di Albenga.