Vado L. Sinistra Ecologia Libertà, esprimendo la propria preoccupazione sull’iter autorizzativo e sul livello di confronto in merito al progetto di potenziamento della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure, ha sottoposto all’attenzione del Presidente del Consiglio e dei Ministri competenti le proprie posizioni ed alcune riflessioni.
“Abbiamo informato dell’iniziativa il presidente della Regione Liguria, il presidente della Provincia di Savona e i sindaci di Quiliano e Vado Ligure esprimendo il nostro interesse ed offrendo la disponibilità ad un incontro per un approfondimento comune sul tema e per discutere sulla nostra posizione”, si legge in una nota di Sel.
“Nella comunicazione abbiamo sottolineato: il dato, diffuso e consolidato, che indica come l’energia prodotta dalla combustione di fossili sia fortemente inquinante, dannosa per l’ambiente e, per alcuni aspetti, antieconomica; il dato, già più volte denunciato dalle istituzioni comunali, che evidenzia come il territorio su cui grava la centrale, sia già fortemente compromesso dalla contemporanea esistenza di servizi per la collettività. Il previsto allargamento della più grande discarica di rifiuti del territorio provinciale di Savona, la costruenda piattaforma containers della Maersk, il nuovo deposito Nordovest della Nordiconad, provocheranno un consistente aumento del traffico di autotreni, con il conseguente peggioramento della qualità dell’aria a causa dello scarico di emissioni inquinanti e nocive. Tutto questo in assenza di un’analisi complessiva dell’impatto ambientale su un territorio dove le attività produttive sono integrate con il tessuto urbano e residenziale”.
“Abbiamo inoltre sottolineato come il confronto tra le parti interessate sia stato finora portato avanti sulla base di dati e opinioni, a nostro modo di vedere, precostituite in una logica di contrapposizione e in assenza di una mediazione ‘super partes’ autorevole ed in grado di costruire una via d’uscita condivisa e credibile – si legge ancora nel comunicato di Sel – Poiché riteniamo che debba essere superata la dicotomia tra lavoro ed ambiente e siamo convinti che sia possibile individuare una strada che non penalizzi né un aspetto, né l’altro, abbiamo chiesto al Governo un impegno diretto per garantire un confronto aperto, democratico, sereno, che superi le contrapposizioni che lo hanno caratterizzato fino ad ora e che ha provocato sospetti, rigidità, forzature”.
“Siamo consapevoli che l’iter autorizzativo dell’ampliamento in questione sia ormai giunto ad una fase avanzata, ma riteniamo altresì che, se si vuole evitare un altro caso Tav e scelte storiche penalizzanti per questo territorio, sia indispensabile affrontare la questione con un’ottica non rigidamente burocratica, ma, anche nel rispetto delle normative vigenti, ossequiente dei diritti e delle aspettative di tutte le parti in causa”, conclude la nota.