Pietra L. Una valutazione errata, un infarto non diagnosticato che purtroppo aveva portato alla morte di un paziente. Il fatto risale al 28 settembre del 2008 quando, dopo una visita al pronto soccorso del Santa Corona di Pietra Ligure, un sessantaseienne, Giorgio Fioroni, era deceduto. Sulla sua morte era stata aperta un’indagine della Procura: gli accertamenti avevano chiarito che a provocare il decesso dell’uomo era stato un “infarto miocardico anteriore esteso” dal quale era derivato uno “shock cardiogeno secondario”.
Secondo la Procura però la diagnosi poteva essere fatta correttamente: l’elettrocardiogramma al quale il paziente era stato sottoposto in ospedale infatti “rivelava già profonde alterazioni e indicava un probabile infarto”. Per questa ragione un medico del pronto soccorso, L.V., 37 anni, che aveva “accettato” il sessantenne nel nosocomio pietrese era stato indagato per omicidio colposo.
Il dottore aveva permesso la dimissione volontaria del paziente (che lamentava un dolore toracico ed al quale era stata fatta una diagnosi di “epigastralgia”, omettendo – sempre secondo i magistrati – di eseguire ulteriori approfondimenti e interpretando in maniera errata tracciato ecocardiografico. Poche ore dopo aver lasciato il pronto soccorso così Fioroni, al quale era stata prescritta una terapia antalgica, era deceduto per l’infarto.
Stamattina il medico, assistito dall’avvocato Botta, ha patteggiato 4 mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena davanti al giudice Emilio Fois. Secondo la tesi difensiva, come avrebbe confermato anche la vedova del paziente, era stato lo stesso Fioroni a chiedere di lasciare l’ospedale ritenendo di non essere affetto da una patologia grave. Un atteggiamento che aveva portato a creare un “malinteso” con il dottore che non aveva insistito per trattenere il sessantenne in ospedale per svolgere ulteriori accertamenti.